Ma quale cavillo, tu di un software compri la licenza d'uso, se tu compreresti il software dovresti avere anche i sorgenti oltre all'eseguibile e i sorgenti li rilasciano in 3/4 software house in croce, Valve in primisQuello è sempre stato il cavillo su cui han montato tutta la scusa. Sì è sempre fatto mercato dell'usato, poi si sono inventati dei mezzi disonesti per contrastarlo e non c'è nessun politicante con un po' di coraggio che abbia fatto mezza cosa per ritornare verso l'onestà.![]()
È semplice. Si toglie ogni diritto di azione di chi vende su ciò che è stato venduto, e si porta tutto alla normalità come per qualunque altro bene acquistato. Chiunque prova con altri mezzi e raggiri ad ostacolare la vendita dell'usato non in modo virtuoso (ovvero facendo un prodotto da cui non ci si vuole separare) viene interdetto da quel particolare business per qualche anno. Visto che non difficile?
Se compro una sedia, non mi vendono il suo progetto, ma la sedia la posso rivendere. Però qualcuno ha iniziato ad attaccarsi a questo discorso del software su licenza, e il mondo sta andando verso un baratro oscuro. Quello che la gente costruisce si appoggia a ciò che è stato creato prima, non si può pensare ogni volta di arraffare e tenere stretto ciò che non si sarebbe potuto creare se quelli venuti prima avessero agito nello stesso modo. Però qua andiamo su discorso dei brevetti.
Non vedo per quale motivo non si possa rivendere o regalare, comunque passare di proprietà qualcosa che si è acquistato, anche fosse il permesso di utilizzo. Nessuno ci perde soldi. E no, i mancati guadagni che si avrebbero a costringere le persone ad acquistare due copie perché non possono scambiarsele, non sono guadagni che ci si dovrebbe aspettare in primis e sono solo un modo disonesto di fare affari.
Sono d'accordo con MIK0 teoricamente, però bisognerebbe vedere come si comporterebbero con gli sconti.
Beth la questione è semplice o usato o sconti, valve sennò non ha un guadagno concreto per la quale valga la pena muovere il culo, è una azienda forse una delle più etiche che pensa prima all'utente in questo settore, non una ONLUS
Inviato dal mio Nexus 4
Oltretutto si creerebbe un mercato parallelo di gente che compra decine di copie scontate per poi venderle in un ipotetico mercato dell'usato.
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basta tassare le vendite come avviene già sul market, easy
È per questo che sebbene condivido ciò che dice MIK0, sono titubante alla possibilità che venga realizzato.
Ps: non mi chiamo Beth.![]()
Il software non è una sedia, non è un oggetto fisico, funziona così da sempre nel mercato del software, è come per i componenti COTS (le librerie per i non addetti), tu compri la licenza d'uso del componente ma non compri il componente, non compri i sorgenti, hai una black box e basta, non puoi paragonarmi queste cose con una sedia, non ci azzecca una mazzaÈ semplice. Si toglie ogni diritto di azione di chi vende su ciò che è stato venduto, e si porta tutto alla normalità come per qualunque altro bene acquistato. Chiunque prova con altri mezzi e raggiri ad ostacolare la vendita dell'usato non in modo virtuoso (ovvero facendo un prodotto da cui non ci si vuole separare) viene interdetto da quel particolare business per qualche anno. Visto che non difficile?
Se compro una sedia, non mi vendono il suo progetto, ma la sedia la posso rivendere. Però qualcuno ha iniziato ad attaccarsi a questo discorso del software su licenza, e il mondo sta andando verso un baratro oscuro. Quello che la gente costruisce si appoggia a ciò che è stato creato prima, non si può pensare ogni volta di arraffare e tenere stretto ciò che non si sarebbe potuto creare se quelli venuti prima avessero agito nello stesso modo. Però qua andiamo su discorso dei brevetti.
Non vedo per quale motivo non si possa rivendere o regalare, comunque passare di proprietà qualcosa che si è acquistato, anche fosse il permesso di utilizzo. Nessuno ci perde soldi. E no, i mancati guadagni che si avrebbero a costringere le persone ad acquistare due copie perché non possono scambiarsele, non sono guadagni che ci si dovrebbe aspettare in primis e sono solo un modo disonesto di fare affari.
Oh poi sono il primo che sarebbe felice di rivendere i miei giochi usati![]()
Sì ma chi ha deciso che le due cose sono diverse?Il software non è una sedia, non è un oggetto fisico, funziona così da sempre nel mercato del software, è come per i componenti COTS (le librerie per i non addetti), tu compri la licenza d'uso del componente ma non compri il componente, non compri i sorgenti, hai una black box e basta, non puoi paragonarmi queste cose con una sedia, non ci azzecca una mazza
Oh poi sono il primo che sarebbe felice di rivendere i miei giochi usati
Forse è vero che ci sarebbero meno sconti, ma chi può dirlo? E sarebbe una motivazione sufficiente a lasciare decidere a qualcuno come deve andare il mercato in favore di qualche ritorno immediato. Valve come altri non è che ci perde a fare sconti, anzi ci guadagna molto più delle vendite classiche perché è riuscita a fare l'impensabile: vendere alla gente più giochi di quelli che può riuscire a giocare. Di fatto ha aumentato le vendite in questo modo. Se ci fosse l'usato, le persone rientrerebbero in parte nelle spese e potrebbero comprare altro. I giochi li compravamo anche quando non c'era il digital delivery o i drm ad attivazione e probabilmente ne giocavamo lo stesso numero. Semplicemente il mercato si adatterebbe con le nuove regole. Gli sconti ci sarebbero ugualmente, forse non in questa misura. E allora? Perché limitare l'uso per convenienza? È una scelta arbitraria.
Non sono d'accordo poi sulla tassazione. Una volta che rientri in possesso del tuo acquisto lo puoi dare a chi vuoi anche esternamente al sistema di acquisto, quindi nessuno ci deve fare la cresta a meno che non metta a disposizione un sistema che faciliti lo scambio (tipo gamestop per gli usati fisici). Ma non deve mai essere l'unica alternativa. Una volta che imponi ad ogni sistema che vuole vendere qualcosa, l'obbligo di prevedere la recissione del possesso senza impedimenti, tutti giocherebbero con le stesse regole.
la licenza si può anche cedere a terzi.
Io comunque credo che steam si stia a poco a poco già preparando su questo campo, basti vedere il market.
Edit: a proposito, scopro ora che si possono vendere le copie di dota 2.
Ultima modifica di J.Mullins; 04-02-13 alle 22:41:33
Non puoi vendere copie di dota2, puoi vendere inviti di dota2
prima devi trovare qualcuno che te la compri![]()
Che consentano lo scambio "esternamente al sistema di acquisto" è talmente improbabile che non vale nemmeno la pena spenderci parole... anche se decidessero di non guadagnarci una mazza, avresti comunque dei constraint tecnici dati dalla necessità di Steam/Steamworks dei singoli titoli... compro un gioco Steam, lo vendo "esternamente" a te e poi come fai a far funzionare, senza alterarlo, quell'exe al di fuori di Steam?! Chi lo toglie dal mio account e lo aggiunge al tuo?!Non sono d'accordo poi sulla tassazione. Una volta che rientri in possesso del tuo acquisto lo puoi dare a chi vuoi anche esternamente al sistema di acquisto, quindi nessuno ci deve fare la cresta a meno che non metta a disposizione un sistema che faciliti lo scambio (tipo gamestop per gli usati fisici). Ma non deve mai essere l'unica alternativa. Una volta che imponi ad ogni sistema che vuole vendere qualcosa, l'obbligo di prevedere la recissione del possesso senza impedimenti, tutti giocherebbero con le stesse regole.
Ho fatto una recensione di Omerta: City of Gangster a chi potesse interessare.
Senza aprire la discussione sul fatto che dovrebbero togliere i drm e rendere tutto standalone, che non è il punto, quello che volevo dire è che lo scambio di proprietà deve poter avvenire esternamente. Poi se il titolo è di steam (visto che facevo un discorso generale sui dd) ovviamente l'altro utente lo riregistrerà, ma non puoi mica far pagare questa operazione. L'importante è che non ci sia un tramite forzato che fa la cresta su soldi che non gli spettano.Che consentano lo scambio "esternamente al sistema di acquisto" è talmente improbabile che non vale nemmeno la pena spenderci parole... anche se decidessero di non guadagnarci una mazza, avresti comunque dei constraint tecnici dati dalla necessità di Steam/Steamworks dei singoli titoli... compro un gioco Steam, lo vendo "esternamente" a te e poi come fai a far funzionare, senza alterarlo, quell'exe al di fuori di Steam?! Chi lo toglie dal mio account e lo aggiunge al tuo?!
Sull'improbabilità dela cosa, una volta che riporti le cose ad un discorso di equità e lo imponi per legge, lo devono fare per forza. Il problema è che chi dovrebbe creare queste regole ha troppa paura di chi va ad inimicarsi.
Non può "non essere il punto"... per fare i discorsi che vuoi fare te sull'usato, questo è un vincolo fondamentale; finchè sussiste una situazione di questo tipo (ed è al momento la norma), non puoi nemmeno cominciare a imbastire un discorso sul fatto che lo scambio di software debba essere totalmente in mano all'utente e svincolato dal rivenditore originario, perchè non ha proprio senso dal punto di vista tecnico. E questo anche ammettendo l'ipotesi più rosea che nessuno voglia prenderci una percentuale.
Su quello che dovrebbe essere o meno regolamentato per legge, non voglio manco cominciare... ti ricordo solo che per legge te non puoi nemmeno vendere un auto usata (di cui non hai comprato la licenza, ma proprio la proprietà fisica) senza pagare la cagnotta ad una terza parte.
Il fatto che vogliano prenderci una percentuale è irrilevante, il problema è se ne possono avere il diritto o meno.Non può "non essere il punto"... per fare i discorsi che vuoi fare te sull'usato, questo è un vincolo fondamentale; finchè sussiste una situazione di questo tipo (ed è al momento la norma), non puoi nemmeno cominciare a imbastire un discorso sul fatto che lo scambio di software debba essere totalmente in mano all'utente e svincolato dal rivenditore originario, perchè non ha proprio senso dal punto di vista tecnico. E questo anche ammettendo l'ipotesi più rosea che nessuno voglia prenderci una percentuale.
Non capisco perché insisti sul punto tecnico, a me sembra solo una scusa che possono portare ma non certo una motivazione. Nel caso di prodotti con drm, e solo in questi casi, l'utente fruisce tramite il servizio che fornisce autenticazione e download. Nel mometo in cui la proprietà passa ad un altro utente, avverrà ugualmente download e autenticazione, ma da un'altra persona. Non vedo cosa cambi a livello tecnico. Parlando di steam, un titolo nella libreria può tranquillamente diventare un oggetto nell'inventario o meglio ancora un codice da attivare. Sparisce dalla lista e diventa altro. Se vuoi proprio dare un minimo di tutela al servizio in se, puoi vincolare il passaggio, o la riregistrazione del codice, ad un numero massimo ogni tot giorni, ma lo vedo superfluo.
Fermo restando che non trovo giusto nemmeno questo, la cagnotta la paghi a qualcuno che ti autentica il passaggio, non a chi ti ha venduto la macchina ne tantomeno a chi l'ha prodotta. Farebbe ridere pensare che per ogni "auto nuova non venduta perché si acquista l'usato" occorra intervenire. Non mi pare così diverso dal software.Su quello che dovrebbe essere o meno regolamentato per legge, non voglio manco cominciare... ti ricordo solo che per legge te non puoi nemmeno vendere un auto usata (di cui non hai comprato la licenza, ma proprio la proprietà fisica) senza pagare la cagnotta ad una terza parte.
concordo, ha delle buone cose ma dopo qualche ora si capisce come sia uno dei classici titoli con del potenziale inespresso, avrebbero potuto fare sicuramente di più, visto e considerato che sono gli autori di Tropico
purtroppo non è così semplice visto che oramai molti giochi sono affiancati da DRM di terze parti come Games for Windows, uplay e chi ne ha più ne mettaPer il venditore, ma anche per l'acquirente sarebbe una rottura enorme migrare un gioco che è legato non solo all'account steam ma anche di altri servizi.