Buongiorno a tutti, sono un long time lurker che ogni tanto ha raccontato qualche propria avventura su questi lidi. Vorrei condividere il seguente dramah con voi ragazzi, per aiutarmi a tirare le fila di questa storia e a farmi un po' di chiarezza.
Premessa: ho 26 anni e sono uscito (dalla parte lesa) da quella che pensavo essere la "storia della mia vita" a fine 2011, dopo 4 anni intensi e progetti di convivenza insieme. Da quel momento, seguendo anche i buoni consigli dei guru della sezione, ho ripreso in mano la mia vita: mi sono iscritto in piscina e mi sono ammazzato di esercizio, mi sono lanciato in attività che fino a qualche mese prima non avrei mai intrapreso (snowboard, downhill), ho riallacciato contatti con vecchi amici e cominciato ad uscire con altri nuovi, ho fatto qualche serata ad uscire da solo e sono ritornato ad avere una vita sociale piena ed interessante, tutto sommato senza troppa fatica ma foriera di grandi soddisfazioni. Sentimentalmente, in questi 15 mesi si contano un paio di storielle passeggere e bon, tralasciando questo sabato, che sono finito a letto con un'amica dopo una festa ad elevato tasso alcoolico se a inizio dell'anno scorso ero partito placido senza aspettative nei confronti di storie con ragazze, ultimamente un piccolo tarlo che mi fa desiderare qualcosa di serio/stabile si sta insinuando nella testa. Manca, ovviamente, la materia prima.
Veniamo al dramah: sabato scorso sono uscito a ballare con colleghi e ho conosciuto A, 23 anni, amica della mia collega. Serata carina (concerto dei Motel Connection, che zarri ) e tranquilla, finché non comincio a cercare contatto fisico con A, ballo con lei, "le faccio sentire la presenza" e la stringo vigorosamente a me. Le premesse sono ottime, e a fine serata mi faccio lasciare il di lei numero per risentirci e rivederci. Ci scambiamo qualche fugace sms domenica e lunedì, in uno dei quali le propongo di vederci il martedì, mia unica sera libera in una settimana davvero troppo impegnata. Lei nicchia dicendo prima che doveva vedere com'era messa con la tesi e poi che probabilmente avrebbe dovuto salutare qualche amico dell'Erasmus che partiva. Faccio un passo indietro e le ripropongo di sentirci per domenica. Inaspettatamente, martedì mattina mi scrive lei dicendo che sarebbe stata libera e chiedendo di poterci vedere la sera, come da accordi. Accetto dicendo che avrei avuto un aperitivo con un amico e che poi l'avrei raggiunta dalle sue parti, a 50 km dal mio lavoro e a 40 km da casa mia Stupendomi, insiste per raggiungermi a Milano in treno, che non voleva farmi fare tutta quella strada e blabla. Facendola breve, passiamo un'ottima serata discutendo di un fottiliardo di cose. Si fa tardi, lei perde l'ultimo treno per tornare (tanto non gliel'avrei mai fatto prendere) e mi offro di portarla a casa io, facendo tutta l'autostrada a 100 km/h dicendole: "Così dura un po' di più e mi godo la tua presenza ". Raggiungiamo casa sua, fa per salutarmi, mi avvicino e la bacio. Lei si freeza per un nanosecondo, poi cede e allunga un po' di lingua voluttuosa. Ci stacchiamo e mi gela con un "Si, ma adesso non montarti la testa" detto prima di scendere dalla macchina.
"Non ti preoccupare", le rispondo io, senza sapere della shitstorm che mi avrebbe travolto da lì a qualche ora.
Breve excursus per comprendere meglio la situazione: lei è in trasferta a Como per la specialistica, ma abita a Trieste. E' all'ultimo anno, le manca un esame + tesi. Nell'ordine, ci sono diverse problematiche da considerare: non sa per quanto ancora rimarrà a Como, perché probabilmente la prof della tesi non richiederà la sua presenza in loco, ma le farà fare tutto comodamente da remoto. Ergo, entro questo mese saprà se dovrà rimanere a Como o tornare a Trieste, anche perché l'affitto a Como lo pagano i suoi. Inoltre, a luglio parte per l'India e rimane due mesi per scambio culturale. Per chiudere in bellezza, una volta laureata vorrebbe farsi due mesi in US per un coast to coast e poi provare qualche mese di esperienza nel volontariato, prima di cominciare a lavorare. Ergo, i tempi di azione sono stretti e la sua vita la sta travolgendo in pieno.
Riprendiamo da mercoledì: mi sveglio col chiodo fisso in testa. La giornata lavorativa sembra non passare mai, penso a lei e non vedo l'ora di rivederla. Ci sentiamo via sms, però mi rendo conto di calcare un po' la mano esagerando con l'appiccicosità. Esco dall'ufficio e la chiamo, failando completamente il discorso: "Eh ma oggi ti sei fatta sentire poco blablabla", come una checca isterica. Nonostante questo, chiusa la telefonata mi scrive subito: "Ansia di uomo! grazie per la telefonata". Io la sera vado allo stadio a Torino con un'amica a vedere Juve-Celtic (si son sprecate le frecciatine su quest'amica da parte di A, sia la sera che siamo usciti sia negli sms del giorno stesso).
Giovedì si riprende con qualche sms: ero a casa in ferie e avrei voluto prendere la macchina e andare da lei, telefonarle, baciarla.. che fatica invece rimanere chiuso in casa a fare un lavoro con lei perennemente nei miei pensieri. Sentendoci, però, scopro che ci sarebbe stato margine per vederci la sera: lei sarebbe stata a Milano da un tizio che sta aiutando lei e il suo compagno di tesi con la tesi stessa. Dopo aver fatto un po' di menate per la tesi, avrebbero cenato e lei avrebbe preso il treno per tornare a Como. Le propongo di fermarsi a Saronno, che mi sarei fatto trovare lì e che saremmo tornati insieme. Tutta contenta accetta, promettendo di aggiornarmi sulla situazione di quella "riunione". Mi telefona, poi, praticamente all'ora in cui avrebbe dovuto prendere il treno, dicendo che non ce l'avrebbe fatta poiché avevano appena finito e dovevano ancora cenare. Un po' sconsolato le dico che capisco benissimo, lei mi dice "Dai, ci sentiamo per domani o sabato". E' tornata in treno col compagno di tesi, mi ha scritto quando è arrivata a casa.
Venerdì io ho il meeting aziendale: vorrei essere più concentrato (dovendo anche presentare alle alte sfere il mio lavoro) ma continuo a pensare a lei, tanto che appena becco uno dei miei migliori amici che lavora con me, lo asciugo raccontandogli tutta questa strana storia. In pausa pranzo la chiamo per sapere come và (mi aveva scritto che avevano problemi con i dati a disposizione, chiedendomi se conoscevo/sapevo usare Matlab). Decido che a voce sarebbe stato più carino e veloce sentirci: parliamo un po' del suo problema, le racconto brevemente del meeting (avrei comunque presentato nel pomeriggio) e le chiedo che avrebbe fatto la sera, sperando ci fosse margine per vederci. Invece mi dice che và a ballare con qualche amica, serata organizzata per universitari.
Sabato ci scambiamo qualche sms: per fortuna giornata piena di impegni per me, così riesco a tirare il fiato. La sera avrei avuto una festa e non ci saremmo sicuramente visti, quindi ero tranquillo e pensavo già al giorno dopo, sapendo che sarebbe stata la giornata giusta per vederci. Unico dettaglio di sabato: dopo la festa, ho fatto sesso con un'amica alla quale lo promettevo da tempo, complice il gin ingollato durante il party. E' stata cosa di una sera, che non penso riaccadrà mai più e mi ha lasciato davvero poco sotto tutti i punti di vista. Prima di finire a casa di quest'amica, scrivo ad A (che era già a letto) "Allora ci vediamo domani per un aperitivo?"
Mi risponde domenica mattina: ok l'aperitivo, poi propone un concerto di Strauss a teatro. Accetto di buon grado e le do gli estremi per l'appuntamento. La raggiungo a teatro, mi avvicino sorridente per baciarla e lei mi porge la guancia facciamo due passi per raggiungere il posto dove fare l'aperitivo, parliamo di un sacco di cose e ci godiamo il momento. Tornando verso il teatro, le dico una cosa carina, si ferma, mi prende per la giacca e mi bacia. Siamo in anticipo per il concerto, quindi continuiamo a camminare per le strade di Como mano nella mano. Decido che è il momento di fare all in, e sposto il discorso su noi due. Lei ha cominciato a intavolare il solito discorso del cazzo "sono tutto fumo e niente arrosto, non sono così speciale..", che nella mia testa si è trasformato quasi immediatamente in un "mi piaci ma non abbastanza". Le ho risposto dicendo di non prendermi in giro e di dirmi le cose come stavano davvero, e così mi spiega. Aveva "nasato" che da mercoledì qualcosa era cambiato, che io mi comportavo quasi da fidanzatino nonostante avesse cercato di farmi capire che lei è una "complicata, che cambia spesso idea..". Mi ribadisce che col suo ex storico, col quale ha avuto una storia di 4 anni e mezzo, ha passato i primi 3 mesi a dargli carota e bastone, perché non era certa del loro rapporto blablabla. Mi spiega, inoltre, che vede difficile la nostra situazione, perché lei non sa dove sarà da qui a un mese, ha progetti che la porteranno lontano, e comunque anche adesso vedersi non è facile, essendo separati da 40 km ed essendo sotto tesi lei e sotto contratto lavorativo full time io le dico che non mi interessa, che fossero 2 giorni, 2 settimane o 2 mesi per lei avrei comunque voluto provare a vedere come andava, perché sento che ne vale la pena. Alla fine, Strauss è saltato perché non avevamo la riduzione della quale pensavamo di poter godere. Prendiamo la macchina e finiamo in un cinema di quelli vecchio stile. TUTTO il film lei si è attaccata come una cozza al mio braccio/spalla/collo, si sono sprecati i baci appassionati, le carezze, le paroline dolci.. Finisce il film e torniamo abbracciati alla macchina. La porto a casa, mi bacia e mi chiede: "quindi? ci rivediamo?" e io le rispondo "si, voglio rivederti" lei sorride e mi dice "con i piedi per terra, però". Mi accommiato con un "ci provo", sorridendo.
Guido calmo fino a casa, ragionando su tutto: non pensavo in 7 giorni di poter prendermi un'imbarcata del genere per una ragazza. Voglio provarci davvero, a costo di scottarmi. So che sono fottutamente vicino al piacerle ma non abbastanza per farle provare ad impegnarsi seriamente con me, viste tutte le mirabolanti cose che la sua vita le prospetta nei prossimi mesi. Arrivato a casa, non le scrivo niente. Mi scrive lei stamattina, dandomi il buongiorno e ringraziandomi per la bella serata di ieri. ci scambiamo qualche sms, le dico che sono solo in ufficio perché il mio collega è a Lisbona e lei mi chiede "quand'è che vai tua da qualche parte che mi aggrego? ". Le dico "mah, un weekend last minute si potrebbe anche organizzare", al che lei nicchia di nuovo dicendomi "non è un po' troppo presto? e come lo spiego a mio padre?".
La situazione è questa. Non è ancora definita al 100% ma in una settimana sono successe un sacco di cose, quindi mi aspetto che nel prossimo mese ne succedano milioni. Mi piacerebbe capire cosa ne pensate ed eventualmente come muovermi in maniera specifica per portare a casa il bottino pieno o se sto "entrando in una valle di lacrime con l'ingenuo ottimismo di un dodo".