L’escalation di violenza contro gli Juventini
Premessa: di “problemi” ne abbiamo anche noi, tra cori di cattivo gusto, provocazioni evitabili e, ogni tanto (ma non sempre), con atteggiamenti di discriminazione razziale (quella territoriale è invece un’invenzione di Tosel, anzi una puttanata vera e propria). Ne riparlerò a breve con apposita riflessione, promesso. Però, dopo ieri, me n’è venuta un’altra, e riguarda necessariamente “loro”, gli altri. Non sempre gli unici a sbagliare, siamo d’accordo, eppure di loro vorrei parlare, se mi è concesso, perché di noi comunque già ne parlano tutti (persino nei forum del Celtic e del Bayern ho letto discussioni sui nostri cori, per dire. Quindi il loro eco sarà arrivato pure lì). Seguitemi, sarà più chiaro (e lo so, è lungo, ma un discorso del genere prima o poi va fatto).
Napoli: pullman bianconero (anzi, affittato dai bianconeri senza logo e niente, per cercare di camuffarsi) scortato da una decina di mezzi blindati e da un elicottero, accoglienza in hotel con fumogeni, razzi e cori di disturbo per tutta la notte, rifinitura pre-partita in albergo (!) per non aizzare gli animi, sassaiola all’arrivo al San Paolo con tanto di vetro rotto dove sedeva Asamoah, e poi i lanci di pipì, cacca e bombe contro i tifosi bianconeri presenti, cori sull’Heysel, sassi che distruggono i finestrini dei pullman degli ultras bianconeri in trasferta. E poi, certo, gli altri, gli juventini, che mica se la sono tenuta, anzi. Ma, come detto, non scrivo questo per fare le differenze tra buoni e cattivi, seguitemi nel discorso. E non è neanche solo quest’anno: l’anno scorso ricordo le devastazioni nello Juventus Stadium, l’invenzione dei bambini picchiati per aizzare gli animi, le minacce di morte a mezzo facebook per la finale di Coppa Italia di Roma, il -39 esposto con orgoglio da un tifoso partenopeo a fine partita e negato dai siti napoletani, e poi l’aggressione mediatica subita da Marchisio, eccetera. Insomma: tanta roba che la metà bastava.
Bologna. Pure Bologna. Ricapitoliamo anche qui: pullman bianconero accolto con bastonate e sassi (cit. Conte), cori “Juve merda” (e vabbè, ci potrebbero pure stare, nell’inciviltà che contraddistingue ormai gli stadi nostrani dove il tifo contro prevale nettamente su quello pro, anche nei cori), ma anche “Se saltelli muore un altro Agnelli” (questo noto che se intonato verso un Agnelli o Lucarelli scandalizza meno) e striscione “Juventino bianconero il tuo posto è al cimitero” con ennesimo disgustoso richiamo alle vittime dell’Heysel. E anche qui non è la prima volta: nel 2008 uno juventino venne preso a sassate davanti al proprio figlio ed è finito in coma (
link) e, lo ricorderete, l’anno scorso fu esposto uno striscione contro Pessotto, uno che al Bologna (ma pure le vittime dell’Heysel, e pure quel genitore) non ha mai detto o fatto niente di cattivo.
In generale, allora, uno si chiede: ma che cosa spinge questa gente di norma civilissima (sì, pure a Napoli, chi ha detto il contrario!) a trasformarsi modello lupi mannari e ad odiare così tanto la Juventus e gli juventini? A volte l’impressione è che odino la Juve almeno quanto amino la propria squadra (vivrò sulla Luna io, ma per me questo fatto resta incredibile). E allora? Ve la siete mai posta, questa domanda? Io si. Perché “rubbiamo”? Cazzo glie’ frega a loro. Oh, sto parlando del Bologna! E’ 30 punti sotto, non se li caga nessuno di noi, non dedichiamo neanche un minuto delle nostre vite a loro o alla loro squadra, non ci sono rivalità particolari tra ultras e quindi? Che vogliono? E a Napoli? Cioè posso capire con la Fiorentina, rivale storica (ma anche lì..), o il Parma (scontri tra tifosi in campo, clima ostile tra tifoserie), o che ne so, cose così. No, il Bologna. E da 2-3 anni anche il Napoli con un livello oggettivamente più preoccupante degli anni precedenti. Sarà solo per la classifica, con i partenopei? No, non credo. Anche, ma non è solo quello.
Mi sono convinto di altro: non ce l’hanno davvero con noi. Non più di quanto noi possiamo avercela con loro dico. No, non ce l’hanno con me di Brindisi, con quello di Milano, con quell’altro di Roma o Genoa. La verità è che ce l’hanno con i loro stessi concittadini. Con la loro stessa gente. Con i napoletani e con i bolognesi. E, per la rabbia e la frustrazione, arrivano a gesti di cattiveria gratuita e di inciviltà che vanno oltre.
Ce l’hanno con loro, sì, perché ieri metà stadio di Bologna era composto da Juventini più o meno sciarpati. L’Emilia Romagna è da sempre una terra bianconera con 19 Club Doc, di cui diversi proprio a Bologna (
link). E allora non va bene. Se un bolognese invece di tifare Bologna tifa Juve non va bene. Li fa incazzare in una maniera che trascendono completamente (e poi se la prendono con tutti, anche con i non bolognesi. E usano gli argomenti di sempre, doping, Heysel e sapetesolorubbare). E la stessa cosa avviene con i napoletani, come sa bene chi da quelle parti prova a tifare Juventus (non esattamente una cosa facile).
Succede così ovunque, e non solo a Bologna e Napoli (che però paiono particolarmente colpite da questo fenomeno, se è vero che l’accoglienza che hanno riservato alla squadra è da circoletto rosso). Sono andato spesso a vedere la Juventus a Lecce e a Bari. A Bari quando c’era ancora il tifo, dico. I cori, durante la partita, erano tutti contro il settore distinti, e contro i “rinnegati”, gli juventini che in tribuna applaudivano le gesta dei bianconeri. Gente del posto, o della provincia, che però, per quelli in curva, non poteva tifare per un’altra squadra diversa da quella della propria città. E anche qui, sciarpati o meno, gli juventini erano sempre tanti, pure più di leccesi e baresi. E, anche qui, non è che lo juventino medio passi la vita a pensare agli ultras del Lecce o del Bari… quindi l’odio non è che sia esattamente corrisposto.
Sono nato e vivo a Brindisi, dicevo. Una città di basket, dove il calcio non è mai stato realmente ad alto livello (una sfida con la Juventus ce la sogniamo, altro che rivalità coi bianconeri: noi al limite con Nocerina, Monopoli, Foggia.. cose così). Non vivo in una città dove c’è una squadra che gioca in A o in B. Non so se sarei stato juventino, in quel caso. Forse sì, forse no. Ma qui non si tratta di scelte, ma della libertà di farle.
Ecco, la riflessione. Il problema, e lo certificano recenti dati della Lega Calcio che vedono la Juventus sempre più come la squadra con più tifosi d’Italia col 28% di italiani (il doppio di Inter e Milan, più di un italiano su quattro), è che in certe città, tante, questo fatto non viene visto di buon occhio (eufemismo). Il problema è che la violenza non è quasi mai in risposta ad altra violenza (non sto dicendo non ci sia, da parte nostra: a volte c’è. Ma non è collegata). E’ perché l’odio verso la Juventus lo si coltiva tutto l’anno, vedendo concittadini che parlano di un’altra squadra e che magari tifano pure contro quella della propria città (perché lì in molti casi scatta un meccanismo di “tu tifi contro me? E io contro te!”). Poi, ovviamente, il fatto che siamo tornati a vincere non fa che moltiplicare all’ennesima potenza ogni antipatia (già, perché le vittorie le festeggiamo, delinquente di un Conte! Mica come gli interisti o i milanisti, che non se la passano benissimo da due anni a questa parte).
E niente. Come se ne esce? Difficile. E’ il prezzo da pagare, direbbe qualcuno. E lo paghiamo tutto, intero. Certo, però, sarebbe il caso che qualcuno iniziasse a porselo, come problema. Perché l’uso di internet, dei social network ecc non ha fatto che ampliare il problema (una volta si discuteva di Juve al bar, ora ovunque), perché ora è più di prima, perché ora si rischia più di prima. Cosa fare? Un problema simile ce l’ha il Real Madrid, in Spagna. Ma molto meno. In parte il Manchester United, meno pure lì.
Ecco, una cosa: lì nessuno si sogna di esporre striscioni violenti ed inaccettabili come quelli sull’Heysel (chessò, su Hillsborough, ad esempio). E, se succede, la risposta non è una mini multa di poche migliaia di euro, ma una mobilitazione innanzitutto dei media, della gente per bene, della società. E, men che meno, succede che il pullman di queste due squadre venga preso a sassate. Non esiste. Non esiste la rifinitura in albergo, è una sfida allo Stato, piuttosto si schiera l’esercito, se serve, ma la sicurezza la si garantisce. Non esiste si facciano i presidi tutta la notte, con fumogeni e petardi, a bloccare una strada. Queste cose qui, semplicemente, non succedono. O meglio: non le fanno succedere.
Inizierei perciò dalle basi, ovvero dal non far passare il concetto pericoloso e del tutto sbagliato che attuare certi comportamenti sia lecito, e che si possa restare impuniti. A Napoli, nessun napoletano è stato fermato per i fatti del 1 marzo. Nessuno. E ieri, a Bologna, idem. Sono invece stati fermati degli juventini, con diffide di massa (51) e un arresto. Solo juventini.
E ancora, ieri, invece di criticare apertamente questi atteggiamenti e chiedere, per il bene di questo sport, che qualcuno intervenga per evitare in futuro che si ripetano certi episodi (o che qualcuno si faccia male sul serio), si era a discutere dell’esultanza di Conte.
Dell’esultanza di Conte, cazzo!
E’ per questo che, da questo problema, non ne usciremo finché veramente non ci sarà la volontà di farlo e finché in prima pagina non ci finiranno sempre e solo i cori dello Juventus Stadium (che fanno ovunque, ma che quando fanno gli altri vengono minimizzati) (
link). E non ne usciremo finchè non sarà la Juventus, come fatto ieri con Conte, ad uscire allo scoperto e a denunciare la situazione. Sono due aggressioni di fila e due trasferte di fila con comportamenti inaccettabili, che però fanno discutere meno di una pettinata di Chiellini o di un “vamos” (alla spagnola, sì) di Conte a tempo scaduto.
Questa benedetta volontà, mi domando, c’è? Se sì, si cominci a fare qualcosa.
Originariamente Scritto da Loschi
Con quella faccia , come minimo va in giro con una bombola del gas a bussare alle porte di malcapitati
Re: [CLUB NONCELASENTIAMO] Juventus
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