In sintesi, con "L'Età dell'Ultraviolenza" sono solito indicare un possibile collasso del nostro modello di sviluppo su scala globale. La caduta del modello industriale-tecnologico porterebbe ad un cambio paradigma enorme, con conseguenze devastanti per gran parte del mondo civilizzato. Rispetto alle epoche passate o anche solo alla seconda guerra mondiale, la catarsi sarebbe notevolmente diversa. In primis, perchè la caduta coinvolgerebbe gran parte del pianeta, data la pervasività del modello e l'effetto domino dovuto agli innumerevoli legami costruiti dal sistema in nome del suo funzionamento. In secundis, la portata distruttiva, sia delle armi del XXI sec. che la nostra elevatissima dipendenza dalla tecnologia, ci porterebbero ad un caos ingestibile, dovuto anche alla impreparazione della nostra generazione, venuta su, nella maggior parte dei casi, nel lusso "tecnologico".
Ergo:
+ violenza tecnologica su larga scala
+ violenza asimmetrica su più livelli (guerre fra stati, guerra dentro gli stati, guerre fra fazioni, terrorismo, ecc)
+ caos per la mancanza del sostentamento e degli agi della modernità.
+ nevrosi alle stelle
= Età dell'Ultraviolenza
Durata: breve, almeno su larga scala.
Conseguenze: dipende in che luogo ci si trova. Assolutamente sconsigliate le megalopoli e le principali potenze.
Ma vediamo in sintesi alcuni punti:
-Crisi economica: come ha appena detto Jaqen, c'è un intero topic che riporta analisi sull'andazzo pauroso che sta prendendo la nostra economia e finanza, con manipolazioni a tutti i livelli, schemi ponzi a non finire, bolle alimentate da banche centrali (poi qua a seconda della "dottrina" economica, variano le opinioni), distorsioni nelle istituzioni economiche e non, ecc. Basta solo vedere il casino del sistema europeo, dove una piccola nazione come la Grecia o addirittura Cipro, vengono dipinte come una minaccia globale alla stabilità. In altri tempi sarebbero fallite con poche ripercussioni. Adesso invece sembrano mine in grado di far cadere tutto il castello, oltre a far presagire inquietanti mosse future...
-Crisi politica: possibile indebolimento e superamento nel giro di qualche decennio (o forse anche prima) della democrazia parlamentare. Non solo per l'incapacità sempre più evidente delle classi politiche al comando, ma anche per un semplice fattore di efficienza. Mentre i problemi del nostro sistema viaggiano a 200 km/h, con ripercussioni sistemiche molto spesso sconosciute o dalla portata non gestibile, i parlamenti e i governi vanno molto più a rilento, impastoiati nella burocrazia e nell'inefficienza delle strutture statali. Servirebbero riforme sempre più rapide e profonde, ma queste sono osteggiate da tutta una folla di privilegiati, ostili al cambiamento.
-Crisi ambientale: qual'è l'impatto del nostro modello sul clima globale? Quanto incide l'inquinamento sul nostro stile di vita? Belle domande a cui ci sono 7 milioni di risposte, dove gli scienziati si fanno la guerra, spesso truccando i dati per sostenere le loro tesi. Anche qua non si riesce a capire quanto sta incidendo il nostro modello industriale sul lungo periodo.
-Crisi Geopolitica: l'emersione di nuove potenze economiche (brics + tanti altri staterelli) comporta una ridefinizione degli equilibri globali, dove l'occidente perde quota e dominio. La competizione sempre più serrata porterà ad un aumento delle frizioni fra le forze emergenti e quelle declinanti, con la differenza che non siamo nel 1800. E' ovvio che le armi nucleari e tutti i vari legami economici hanno spinto le nazioni ad evitare di farsi direttamente la guerra (al massimo, come nella guerra fredda, scaricano le tensioni nei paesi del terzo mondo o come ora in Siria e altrove) . Ma dall'altra parte, ci sono miliardi di individui che vogliono ed aspirano al nostro benessere materiale. Faccio un pò fatica a credere ad un mondo futuro dove occidentali, cinesi, brasiliani, russi, asiatici, ecc sono tutti benestanti e in armonia.
-Crisi tecnologica: con questa espressione voglio descrivere l'enorme complessità, in "aumento", dello stesso modello tecnologico. Dove serve una segmentazione e iper-specializzazione nei vari settori lavorativi, con una coordinazione a più livelli e una legislazione sempre più incasinata. L'esempio della finanza è quello più evidente: banchieri che manco sapevano cosa stava succedendo nelle loro banche, non tanto perchè se ne fregavano, ma anche perchè i prodotti finanziari creati dai matematici e dai fisici erano talmente complessi ai loro occhi da non capirci quasi niente.
-Crisi sociale: venendo meno il benessere o la prospettiva di un miglioramento delle condizioni di vita, come reagiranno le nuove generazioni? Che impatto hanno e avranno le nevrosi a livello di massa sulle nuove generazioni? Quanto inciderà l'instabilità o flessibilità nella creazione dei futuri quadri e classi dirigenti?
Poi per ogni realtà nazionale o locale, i problemi variano. Da noi ci possiamo mettere la sostenibilità del nostro sistema sanitario, l'aumento dell'età media della popolazione con tutte le conseguenze del caso, lo stato sempre più inefficiente, ecc,ecc.
Finirà male? Forse. Il sistema industriale-tecnologico ha dimostrato sempre una notevole capacità nel mutare e adattarsi. Di sicuro nel prossimo futuro vedo uno scontro fra coloro, soprattutto le elites, che vogliono a tutti i costi proseguire su questa strada VS forze localiste o populiste o anche religiose che invece predicheranno altro.
Molti qua dentro vedono con orrore la decrescita. E comprendo il loro punto di vista. Ma per come la vedo io, rischiamo seriamente una decrescita de facto e de colpo. (in Grecia stanno sperimentando gli antipasti)
Di sicuro siamo in una fase di transizione epocale. Poi uno può scegliere gli scenari che vuole:
- Futuro Star Trek: in viaggio nei mondi con l'iper-tecnologia, tutti in pace fra gli essere umani. Sviluppo wow!
- Futuro Decrescita Felice: viviamo tutti in fattoria con cibo km 0 e gli orsetti che ti sorridono felici.
- Futuro Cyberpunk: sviluppo andato a male, con società a pezzi e tecnologia fuori controllo. Però hai i nano-potenziamenti per il corpo.
- Futuro Ultra-violenza: civiltà al collasso, dove tecnologia e nuovo medioevo si mischiano.
- Futuro Sviluppo Sostenibile: il mondo diventa danese.
- Futuro Misterioso... (probabilmente quello che si realizzerà veramente
).
Bene dopo tutto questo papiro depressivo, si consiglia questo libro, il quale descrive la nostra epoca come la meno violenta in assoluto:
http://ilmiolibro.kataweb.it/booknew...tenuto=3737172
Re: TITANIC (il transatlantico del BS)
Ford Motor Co.Ford’s “Berlusconi” Figo Ad.
Originariamente Scritto da Icewolf
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