Di ufficiale nulla. O almeno, non riesco a trovare nulla.
Anche questo dà fastidio: nessuno parla.
Ma che, i siti di key sono di proprietà dell'ISIS? Si cagano sotto a parlarne?
che figli di mignotta!!!
se la prendessero coi siti di key che non gli vanno a genio o almeno facessero più chiarezza...
comunque, tagliando i giochi così, si fanno un grandissimo autogol: diverso sarebbe stato se avessero detto: dal tal giorno non prendete key da questo, questo e questo sito. almeno uno si sarebbe potuto regolare...
Infatti, sono delle canaglie. Non comprerò mai più nulla di Ubisoft, si meritano la pirateria (ma vista la qualità dei loro prodotti recenti, nemmeno quella ormai)
Ma non credo che riguardi siti di key o rivenditori non autorizzati (fino a prova contraria). Nei commenti che sto leggendo in giro ho trovato di gente con roba recente di G2A che non è stata toccata.
A natale era saltato fuori il caso di tante key di FarCry 4 vendute su G2A ma che risultavano rubate (carte di credito) e quindi Uplay le ha bannate. Quello che sto leggendo ora è di ban di key comprate e attivate con il trucchetto del cambio regionale.
Quanto fa schifo la Ubi, molto peggio di EA.
Comunque io Prince of Persia the Forgotten Sands preso su Kinguin ce l'ho ancora
Spero che non me lo tolgano, anche se non è che mi strappo i capelli se non ci posso giocare eh![]()
Ubisoft è antigamer da tempo immemore: tutto ciò che fa è lontano da tutto ciò che riguarda i videogame. Lo sviluppo dei titoli, la vendita, il rispetto del consumatore. Si può non comprare i loro titoli, ma qui ci vuole anche una legislazione che li multi ed eventualmente porti al fallimento se non cambiano modo di agire. Perché non se la prendono solo con chi compra a prezzo più basso i loro giochi, ma danneggiano l'industria intera con i loro metodi.Mi pare doveroso segnalare
Ubisoft is removing games from uplay libraries that were purchased from 3rd party sites (g2a, etc)
Nel caso in particolare comunque, Ubisoft sbaglia nel modo di agire. Devi avvertire sempre su cosa fai sugli account degli utenti, la trasparenza non è un optional, altrimenti giustamente ci si può chiedere cos'altro ci possono fare senza chiedere. Inoltre, rubi un gioco dall'account dell'utente, e non gli ridai nemmeno i soldi: soldi che l'utente ha speso e che in parte ubisoft ha ricevuto anche se sono meno di quelli che si aspettava. Alla fine di questo procedimento ubisoft i soldi li ha ancora, ma l'utente non ha il gioco.
Si però non si può andare avanti così, Ubi è antigamer, EA è antigamer, praticamente metà del mercato è contro il consumatore.
D'altra parte in questo mercato più che mai il consumatore ama farsi crocefiggere; finché ci saranno binbimimkia pronti a pagare cash in preorder prezzi assurdi per supposte triple A che sono solo piene di bug il mercato non si evolverà se non in peggio. D'altra parte la strada è già segnata verso il sistema freemium...
Beh, ma dal loro punto di vista politico è l'utente il traditore; questa mossa, per quanto deprecabile, se produce indignazione in metà dell'internet, induce paura nell'altra metà e soprattutto marchia le generazioni di futuri gamer, che (magari accompagnati da un po' di pubblicità postuma) saranno educatamente indirizzati ad acquistare dallo store ufficiale. E' un po' come se un papà comprasse da un ambulante una copia sottocosto di un film per darla al figlio, dal negozio audiovideo di fronte uscisse il proprietario, prendesse a sprangate il padre del bambino distruggendo la copia del film e, chinatosi di fronte al bambino, gli spiegasse che quelli come suo papà vanno puniti perché odiano i film.Ubisoft è antigamer da tempo immemore: tutto ciò che fa è lontano da tutto ciò che riguarda i videogame. Lo sviluppo dei titoli, la vendita, il rispetto del consumatore. Si può non comprare i loro titoli, ma qui ci vuole anche una legislazione che li multi ed eventualmente porti al fallimento se non cambiano modo di agire. Perché non se la prendono solo con chi compra a prezzo più basso i loro giochi, ma danneggiano l'industria intera con i loro metodi.
Nel caso in particolare comunque, Ubisoft sbaglia nel modo di agire. Devi avvertire sempre su cosa fai sugli account degli utenti, la trasparenza non è un optional, altrimenti giustamente ci si può chiedere cos'altro ci possono fare senza chiedere. Inoltre, rubi un gioco dall'account dell'utente, e non gli ridai nemmeno i soldi: soldi che l'utente ha speso e che in parte ubisoft ha ricevuto anche se sono meno di quelli che si aspettava. Alla fine di questo procedimento ubisoft i soldi li ha ancora, ma l'utente non ha il gioco.
Sul piano di stretto diritto, peraltro, va detto che si acquistano licenze, non giochi, e che i programmi come Uplay ed Origin (ma anche Steam ovviamente) sono gestori di licenze proprietarie, sempre in contatto con il creatore che, essendo unico titolare del diritto d'autore sull'opera, è liberissimo di bloccare le licenze che ritiene siano state illegittimamente carpitegli. E' esattamente come in ogni altro ambito della tutela del diritto d'autore, solo che la tecnologia ha consentito (e gli utenti, io stesso, hanno apprezzato) che con i programmi come Uplay si consentisse al proprietario di saltare un passaggio (quello del potere pubblico), garantendo al medesimo di poter agire in completa autotutela. E come l'Italia ben insegna, è sempre l'ultima ruota del carro, è sempre il consumatore, a pagare le conseguenze di un comportamento (la compravendita di licenze su siti non proprietari o non autorizzati) che, se oltre tutto non è ancora detto sia illegittimo, certo non è del tutto imputabile al consumatore.
Ultima modifica di Zhuge; 25-01-15 alle 17:40:51
La ubisoft fa benissimo, guarda un po' te se persone che lavorano duramente ad un gioco devono farsi fregare da questi delinquenti da quattro soldi.
Ultima modifica di covin; 25-01-15 alle 18:02:35
Sì, ma la gente spende soldi (veri, frutto dei propri averi... non diritti su licenze d'uso sugli euro...) su kinguin, che vende key.
Ora, se è illegale Ubisoft lo deve dire.
Ed avvisare il cliente della rimozione del gioco.
Oh, che su Kinguin c'è roba che costa anche, non dimentichiamolo.
Magari non saranno i 60 euro del gioco su Uplay, ma se uno paga 40 euro come si fa a tacciarlo di delinquente?
Se delinquente è lo store, che lo si dica, piuttosto che prendersela con l'utente. Anche perchè l'utente viene fregato... ma lo store continua a vendere!!!
La stessa cosa succede con Steam, se la key è rubata il gioco viene tolto. L'utente deve poi vedersela con chi gliela ha venduta.
Non è che lo deve dire, è illegale e basta, si sa da tempo ma solo ultimamente la Ubi e la Valve si stanno muovendo a tal proposito alla fine.
Cioè allora tanto vale piratare invece di rubare soldi agli sviluppatori e finanziare ladri.
Se è illegale lo comunichi.
Quando vuoi aprire l'argomento l'unica risposta è che oscurano i post o rischi il ban.
Qualcosa non mi quadra. Sembra quasi che non si voglia parlare della droga, e chi la vieta invece la usa...
Ma illegale cosa? alla fine mercato globale finchè conviene ma i quando i consumatori lo "sfruttano" (chiavi rubate un par di palle secondo me si tratta di giochi comprati in paesi dove costano meno e rivendute dove costano di più) allora è illegale
Io non ho ancora capito come sia possibile che si possano attivare legalmente delle chiavi illegali.
Se il produttore genera delle chiavi autorizzate, si presume che solo queste possano convalidate.
Se il produttore non le ha generate, e se quelle su G2A e altri siti simili sono illegali, allora come è possibile che poi Steam le convalidi ugualmente?
Perfino quando non esisteva internet e per i giochi bastava usare un seriale valido per un numero indefinito di copie pirata, se il seriale era sbagliato non c'era verso di farlo andare.
Quindi com'è possibile che nell'era attuale di internet, con chiavi digitali ipercontrollate che vengono inserite online direttamente su piattaforme ufficiali quali Steam e cloni vari, ci sia uno smercio di chiavi illegali che queste piattaforme comunque convalidano?
Perchè non sono key illegali: a Steam, Ubi e soci scoccia solamente che qualcuno venda le key come se fossero usate, o che vengano comprate dove ufficialmente costano meno, per poi rivenderle altrove per avere un certo margine di guadagno, senza richiedere autorizzazioni agli sviluppatori o agli store ufficiali stessi, su cui le stesse key vanno riscattate.
Forse anche per questo non lo dichiarano: dal punto di vista legale forse non c'è maniera di colpirli. Allora se la prendono con chi compra, che è più facile...
Basterebbe che il client riconoscesse che una determinata key è stata emessa per essere venduta in una determinata area geografica, quando l'utente va ad attivarla viene notificato della cosa e il processo si blocca.
Cancellare giochi mesi/anni dopo è una pratica veramente infima e ridicola. Oltre che legalmente dubbia, l'eula means shit se la costituzione del paese dove risiedi dice la cosa contraria.
Che poi i siti di key fossero al confine del lecito lo si sapeva tutti.
c'è una misura tecnica che piano piano implementeranno che risolve il problema alla radice, il regional lockPerchè non sono key illegali: a Steam, Ubi e soci scoccia solamente che qualcuno venda le key come se fossero usate, o che vengano comprate dove ufficialmente costano meno, per poi rivenderle altrove per avere un certo margine di guadagno, senza richiedere autorizzazioni agli sviluppatori o agli store ufficiali stessi, su cui le stesse key vanno riscattate.
Forse anche per questo non lo dichiarano: dal punto di vista legale forse non c'è maniera di colpirli. Allora se la prendono con chi compra, che è più facile...
e non mi stupirei se in futuro si arrivasse a chiavi specifiche per ogni singolo paese
EDIT: semininjato da Iscariah
Lo facessero allora, invece di rompere le palle a chi apre il portafogli.
Ma dovrebbero evitare la retroapplicabilità.
Un attimo, si sta facendo un po' di confusione.
Per prima cosa, c'è qualcosa di ufficiale o stiamo parlando solo di "sentito dire"?
Per quello che ho letto in giro al momento sono stati rimossi giochi di key rubate o con regional lock.
Le key "rubate sono key comprate su store ufficiali (magari anche direttamente da Uplay) con carte di credito rubate e poi rivenduti su siti di key (come G2A). Quando il tipo scopre che gli hanno clonato la carta ovviamente contesta tutte le transazioni eseguite. Ad esempio su Steam devi aspettare 7 giorni prima di poter scambiare/regalare un gioco se usi una carta nuova o differente proprio per questo motivo.
Invece per "regional lock" è quando si compra un gioco in un paese dove costa meno e poi lo si attiva utilizzando proxy o altri programmi per eludere questa protezione (in un certo senso è come se si crackasse il gioco).
Per ora ho letto solo di casi di questo tipo, e non ci vedrei nulla di male. Se qualcuno ha trovato post su fatti diversi può linkarli?
Per quanto riguarda il lock regionale posso anche capire: se esiste vi è un motivo e se uno compra lo stesso dovrebbe sapere che corre il rischio di vedere togliersi il gioco.
Per quei casi non ne farei un caso: lo sapevi.
Nel caso di key rubate, invece, l'acquirente comunque ne è all'oscuro (che ne so io se la key che G2A mi vende è rubata? Mica posso fare la polizia postale) e in questo caso Ubi dovrebbe comunque avvisare dell'accaduto a chi, alla fin fine, è stato raggirato a sua insaputa. Sarebbe anche meglio per l'immagine di Ubi, perchè in questi casi uno poi davvero si rivale sullo store di key che non fa i controlli opportuni, chiedendo un risarcimento.
Perche' le chiavi sono regolari, ma magari sono state rubate. G2A e altri non sono esattamente (o solamente) negozi, sono piattaforme tramite le quali dei privati rivendono le proprie key, la cui provenienza puo' essere illegale.Io non ho ancora capito come sia possibile che si possano attivare legalmente delle chiavi illegali.
Se il produttore genera delle chiavi autorizzate, si presume che solo queste possano convalidate.
Se il produttore non le ha generate, e se quelle su G2A e altri siti simili sono illegali, allora come è possibile che poi Steam le convalidi ugualmente?
Perfino quando non esisteva internet e per i giochi bastava usare un seriale valido per un numero indefinito di copie pirata, se il seriale era sbagliato non c'era verso di farlo andare.
Quindi com'è possibile che nell'era attuale di internet, con chiavi digitali ipercontrollate che vengono inserite online direttamente su piattaforme ufficiali quali Steam e cloni vari, ci sia uno smercio di chiavi illegali che queste piattaforme comunque convalidano?
Sulle chiavi rubate c'è poco da dire. Certo l'acquirente viene raggirato, ma è normale che la piattaforma metta al bando i giochi rubati, purtroppo.
Sulle chiavi regionali, comprate nel paese X legalmente e rivendute nel paese Y con un certo guadagno, c'è invece molto da dire : il mercato dev'essere globale, ma fino a quando fa comodo loroche si fotta ubisoft in questo caso
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thisSulle chiavi rubate c'è poco da dire. Certo l'acquirente viene raggirato, ma è normale che la piattaforma metta al bando i giochi rubati, purtroppo.
Sulle chiavi regionali, comprate nel paese X legalmente e rivendute nel paese Y con un certo guadagno, c'è invece molto da dire : il mercato dev'essere globale, ma fino a quando fa comodo loroche si fotta ubisoft in questo caso
perché io devo pagare un gioco a un prezzo doppio di quello praticato in russia solo perché in certe nazioni i publisher vendono a meno nella speranza di contenere la dilagante pirateria locale?
Il prezzo regionale è normale, ogni paese ha tasse diverse e un costo della vita differente, per non parlare degli accordi commerciali.
Mi sembra (sembra) di aver letto che quando ti rimuovono un gioco perché "rubato" te lo dicono per mail.