- Una rilettura intelligente ed infarcita di perlette ridose, modernizzata(ma non troppo) del filone giappo con robot antropomorfi vs. mostroni + una scusa, ben congegnata, che giustifichi la situazione tipica del filone stesso: avere gente stramba e/o improbabile alla guida di robottoni da miliardi di talleri da cui dipende il futuro dell'umanità.
Pur rinunciando, grazie e Dio, a ragazzine undicenni occhialute e a capelli viola acconciati a banana.
- I piloti -carina la trovata della simbiosi neurale e del sistema di guida stesso- che ululano e si dimenano quando il mostrone affonda il colpo.
- Il boss che in caso di emergenza aiuta i piloti durante lo scontro impartendo preziosi consigli da remoto(indimenticabile il "
premi il bottone 3!" di Daitarniana memoria

)
Un po' come quando ti si impalla Fastweb e la solita annoiata ragazzina terrona ti spiega come riavviare la linea.
- Un cast ben assortito fatto di gente che morirà nell'indifferenza generale o cui sarà dedicata, a fare tanto, una manciata di secondi di cordoglio, vecchi eroi morenti con ancora un'ultima cartucciona da sparare -il sempre carismatico ed appropriato Elba-, immancabili nerd disadattati nei panni di specialisti in mostrologia dai cui studi dipenderà niente meno che il destino della razza umana -formidabile Gorman, il migliore del mazzo-, bamboline giappe da leccarsi i baffetti a manubrio e...Ron Perlman.
Leggi il suo nome nel cast e via che la prima mano libera parte: direzione scroto.
E' automatico.
Fortunatamente va tutto nel migliore dei modi e, alla fine, sei persino contento all'idea di ritrovarlo nel sequel.