Piccola nota personale: Ho letto questo libro perché una mia amica me l’ha consigliato dicendomi “Lo sai che il protagonista ti assomiglia proprio tanto?”. In effetti, più o meno ci siamo… La vera differenza tra di noi è che lui è stato con una sessuologa ed io no ( o meglio... ancora no! )
Quando il nostro amico Dave Eggers aveva ventun’anni i suoi genitori sono morti di cancro nel giro di un mese, lasciandogli il tutorato del suo fratellino Toph. L’Opera Struggente di un Formidabile Genio è il racconto autobiografico del periodo successivo a questi lutti, in cui Dave cerca di bilanciare le sue nuove responsabilità genitoriali con la vita sociale di un ventenne.
Il miglior recensore del suo libro è Eggers stesso. Appena apriamo il libro troviamo una paginetta intitolata Regole e suggerimenti per apprezzare al meglio questo libro: non ho intenzione di annoiarvi (per modo di dire, il tutto è scritto in modo decisamente ironico) copiando la pagina, ma nel succo dice che:
1. Non è indispensabile leggere la prefazione (non ascoltatelo, vale la pena)
2. Non è necessario leggere i gingraziamenti (non ascoltatelo, valgono la pena anche più della prefazione)
3. Se avete fretta, saltate l’indice
4. Molti potrebbero avere voglia di saltare la parte centrale del libro
5. In definitiva i primi tre o quattro capitoli sono quelli che tutti potrebbero prendersi la briga di leggere
6. Da lì in poi, il libro è effettivamente piuttosto diseguale
In effetti c’ha ragione. La parte migliore del libro è la prima in cui viene descritta la quotidianità della vita con Toph, tra colloqui scolastici, viaggi in auto (meraviglioso l’inizio del capitolo II), traslochi, la paura a lasciarlo da solo con un babysitter (che risate ), cene “originali” e giochi vari: le scivolate, gli insulti e, soprattutto, il tempo passato sulla spiaggia a giocare a Frisbee, tutto poi usato per pretesto alla fine, per indagare in modo sempre leggero sul suo lutto e su come abbia cambiato la vita sua e del fratellino. Dopodiché Toph scompare per un po’, ed Eggers passa a descriverci la sua vita, i suoi progetti, le sue amicizie, i suoi amori e soprattutto i suoi guai, mostrando in modo più diretto la sua ricerca interiore. Questa fase, senza il collante che prima era rappresentato dall’educazione del fratellino è, effettivamente, diseguale.
La trama ha un’importanza relativa rispetto alla tecnica di scrittura di Eggers, bravissimo, che riesce a trattare anche i momenti più seriosi e tristi sempre in modo ironico. Il libro è scritto usando un simil - flusso di coscienza che, se da un lato è comunque usato a proposito e bene, a qualcuno potrebbe far storcere il naso. Le pagine così fitte fitte, senza mai andare a capo, con pochi dialoghi, a volte sono una bella mazzata anche per me, nonostante questo sia decisamente un genere nelle mie corde.
L’assenza di una vera e propria trama potrebbe essere deterrente per qualcuno che cerca “la storia”
Bella l’immagine in copertina. Una delle più belle che abbia mai visto
Tutto sommato mi è piaciuto molto. Se fosse rimasto ai livelli delle prime cento pagine sarebbe stato un librone, ma resta comunque una lettura interessante e molto divertente
Giudizio Sintetico:
RSVP: (raccomandato se vi piace) la scrittura bella e divertente, alla Hornby o alla Franzen e se non vi crea troppi problemi l’assenza di un vero e proprio plot