E adesso girati, pazzA
Idee talmente vecchie e dette in una maniera talmente vecchia che si sente puzza di tomba (tralasciando poi un messaggio che spero di non aver capito, perchè se è quello che ho inteso...).
Mah, non vedo perchè debba essere limitante come concetto
Ah, quando parlavo di chaplin ovviamente mi riferivo ai suoi film muti, grazie tante, pensavo ci arrivaste scusa.
Se vogliamo fare i saputelli allora non vedo perchè non hai citato Messieur Verdou come film sonoro di Chaplin, visto che un capolavoro
Ma non facciamo i saccenti che poi è fastidioso.
E cmq chaplin anche nei suoi film col sonoro faceva un uso intelligente della cinepresa.
Non ho mai detto immagini vs dialoghi.
Vedo che non ci siamo capiti.
Così fai sembrare la cosa come se io avessi detto che le immagini escludono i dialoghi o viceversa.
Invece non mi sognerei di dire una cosa simile.
Io ho solo detto che la prerogativa del cinema è che c'è una macchina da presa che si può spostare e mutare il suo modo di vedere le cose.
La musica, i dialoghi, le storie...esistevano prima del cinema.
La macchina da presa è lo strumento del cinema per raccontare qualcosa.
E io ne sono convinto: nel momento in cui un film è pigro riguardo l'uso di questa, non sfrutta appieno lo strumento principale del cinema. Quindi non è cinema nella maniera più completa, secondo me.
Che poi il film possa rimanere tuttavia valido siamo d'accordo.
Poi, l'esempio che fai tu di una foto con titolo diverso è un po' stupido, scusami.
Il titolo che si dà a una foto è successivo al processo di ideazione di una foto.
Il titolo è una cosa, la foto è un'altra.
Se togli il titolo alla foto, la foto resta tale.
Se togli l'immagine, non hai la foto.
Dire che la fotografia non parla per immagini mi sembra un'assurdità.
Gradirei tu mi motivassi questa affermazione in maniera se non altro credibile.
La fotografia in sè per sè è un'immagine. Che poi con l'aggiunta di altre cose possa provocare sensazioni, emozioni o idee differenti quello è un discorso che ricade molto nella soggettività.
Mah...perchè superflue?
Sto spiegando una cosa, cerco di farlo nel migliore dei modi possibili
Cmq io non capisco perchè in questo forum quando si propone un concetto si viene subito interpretati come se quel concetto debba necessariamente escludere tutti gli altri...ho solo scritto qui una cosa che mi sembra importante nel cinema.
L'avessi mai fatto...![]()
Ora vorrei approfondire.
Perchè idee vecchie? Le idee hanno data di scadenza? Ci sono maniere nuove e vecchie per dirle? Nuove e vecchie rispetto a cosa?
Il messaggio del film è chiarissimo, proprio perchè sviscerato in tutte le (poche) scene: impegnarsi fin da giovani, interessarsi al mondo perchè sarà quello che avremo, non aspettare di voler cambiare le cose quando non avremo più ne le energie ne la possibilità per farlo. Mi è sembrato un messaggio attualissimo, soprattutto perchè i giovani totalmente fuori dal mondo sono una cosa attualissima, caratteristica di questa società di illusioni in cui credono di vivere.
Era questo il messaggio che speravi di non avere inteso?
Aggiungo solo una cosa.
Badate non voglio rompervi le palle, lo faccio solo per desiderio di completezza nel rispondere alle obiezioni che mi vengono fatte.
Tu mikk hai parlato di commento sonoro, tramite musiche, dei film muti.
Ok, è importante anche quello, mai detto il contrario.
Ma io posso ritenermi sicuro del fatto che prima di applicare una musica su una scena, colui che ha pensato e girato quella scena avrà posto attenzione prima di tutto su ciò che si sarebbe visto. Non sentito.
O sbaglio?
Senza tener conto poi del fatto che spesso nei film muti le musiche sono veramente superflue (anzi spesso secondo il mio punto di vista rovinano un po' la visione del film...ma servono per far scorrere meglio la visione del film, perchè stare due ore di fronte a uno schermo completamente muto, per quanto secondo me si possa anche fare, non è cosa da tutti).
Lasciam perdere le provocazioni che lasciano il tempo che trovano e vediamo di essere sintetici. In questo caso l'"ingenuità" di cui ti accusavo non risiede nel contrapporre le due cose, ma nel considerare, nei tuoi discorsi, solo la componente dialogica scritta della parte sonora del film. Tutto qua, quindi su questo punto non mi sembra il caso di continuare.
Allora perchè nella real life (dannata! [cit]) sei così rigido?Io ho solo detto che la prerogativa del cinema è che c'è una macchina da presa che si può spostare e mutare il suo modo di vedere le cose.
Quindi tu teorizzi un cinema di serie A che usa bene la macchina da presa e uno di serie B che non lo utilizza. La piattezza di un metro di giudizio del genere te la rendo evidente con un esempio classico: è assolutamente fuori di dubbio che Michael Bay sia tecnicamente nella composizione dell'immagine uno dei migliori talenti attualmente in circolazione, mentre Lars Von Trier è da sempre incapace a tenere una telecamera in mano. Trai tu le tue conclusioni, la mia è che sia Bay di serie B (pur concedendo ai suoi film il fatto di essere divertenti in determinate situazioni).La macchina da presa è lo strumento del cinema per raccontare qualcosa.
E io ne sono convinto: nel momento in cui un film è pigro riguardo l'uso di questa, non sfrutta appieno lo strumento principale del cinema. Quindi non è cinema nella maniera più completa, secondo me.
Che poi il film possa rimanere tuttavia valido siamo d'accordo.
Prima di dare dello stupido sii certo di comprendere davvero quello che l'altro ha detto. Qui entra in gioco, lo ammetto, una concezione un po' soggettiva e indimostrabile su come nascono certe opere. Ma sei davvero sicuro che la fotografia parte da un mero fatto fisico? Io no. Secondo te un fotografo dice "Figo 'sto tramonto ora ci faccio una foto poi vediamo"? Questo è quello che pensa uno che ha l'hobby della fotografia. Un artista della fotografia crea prima di tutto un concetto, un'idea e poi la traduce in immagine, applicandoci un significato. Una foto da sola è luce riflessa a casaccio.Poi, l'esempio che fai tu di una foto con titolo diverso è un po' stupido, scusami.
Il titolo che si dà a una foto è successivo al processo di ideazione di una foto.
Il titolo è una cosa, la foto è un'altra.
Se togli il titolo alla foto, la foto resta tale.
Se togli l'immagine, non hai la foto.
Dire che la fotografia non parla per immagini mi sembra un'assurdità.
Gradirei tu mi motivassi questa affermazione in maniera se non altro credibile.
La fotografia in sè per sè è un'immagine. Che poi con l'aggiunta di altre cose possa provocare sensazioni, emozioni o idee differenti quello è un discorso che ricade molto nella soggettività.
No, a me era parso che Redford dicesse che tanto vale seguire un pensiero qualsiasi invece di non fare nienteOra vorrei approfondire.
Perchè idee vecchie? Le idee hanno data di scadenza? Ci sono maniere nuove e vecchie per dirle? Nuove e vecchie rispetto a cosa?
Il messaggio del film è chiarissimo, proprio perchè sviscerato in tutte le (poche) scene: impegnarsi fin da giovani, interessarsi al mondo perchè sarà quello che avremo, non aspettare di voler cambiare le cose quando non avremo più ne le energie ne la possibilità per farlo. Mi è sembrato un messaggio attualissimo, soprattutto perchè i giovani totalmente fuori dal mondo sono una cosa attualissima, caratteristica di questa società di illusioni in cui credono di vivere.
Era questo il messaggio che speravi di non avere inteso?![]()
No, hai completamente travisato. Redford dice di informarsi, guardarsi attorno, capire quello che succede e se vogliamo cambiare il mondo in meglio allora bisogna impegnarsi in prima persona.
Eh no.
Quindi tu teorizzi un cinema di serie A che usa bene la macchina da presa e uno di serie B che non lo utilizza. La piattezza di un metro di giudizio del genere te la rendo evidente con un esempio classico: è assolutamente fuori di dubbio che Michael Bay sia tecnicamente nella composizione dell'immagine uno dei migliori talenti attualmente in circolazione, mentre Lars Von Trier è da sempre incapace a tenere una telecamera in mano. Trai tu le tue conclusioni, la mia è che sia Bay di serie B (pur concedendo ai suoi film il fatto di essere divertenti in determinate situazioni).
Prima di dare dello stupido sii certo di comprendere davvero quello che l'altro ha detto. Qui entra in gioco, lo ammetto, una concezione un po' soggettiva e indimostrabile su come nascono certe opere. Ma sei davvero sicuro che la fotografia parte da un mero fatto fisico? Io no. Secondo te un fotografo dice "Figo 'sto tramonto ora ci faccio una foto poi vediamo"? Questo è quello che pensa uno che ha l'hobby della fotografia. Un artista della fotografia crea prima di tutto un concetto, un'idea e poi la traduce in immagine, applicandoci un significato. Una foto da sola è luce riflessa a casaccio.
Michael Bay fa pena per altri motivi.
Io non ho detto: Se c'è abilità nella macchina da presa il resto può anche essere uno schifo.
Io ho detto: tra i tanti elementi che compongono un film viene prima degli altri come importanza la macchina da presa.
Poi è ovvio che il tutto deve essere di qualità, che c'entra?
Un film deve cmq avere una storia coerente, in cui nulla sia lasciato al caso (ma se raccontato per immagini invece che tramite le parole è meglio, per me), personaggi avvincenti (anche questi, se invece di essere descritti a parole mi vengono descritti tramite sequenze in cui fanno qualcosa che mi fa capire che tipi sono, meglio), dialoghi perlomeno buoni (meglio se ottimi, ovvio) e magari pure una musica molto azzeccata alla scena che commenta.
Ma se, pur avendo tutto questo, la macchina da presa non si inserisce nel meccanismo con trovate interessanti o perlomeno un uso sapiente, bè, il tutto diventa un po' più piatto e avrebbe potuto essere meglio e sfruttare meglio ciò che il cinema mette a disposizione.
E ho anche detto che non è che se non c'è macchina da presa abile il film è da buttare a prescindere.
Quindi ben venga Lars Von Trier. Io non sono un grande conoscitore dei suoi film, quindi vorrei evitare di pronunciarmi su di lui, ma stando a quanto dici, ovvero che è una scarpa con la macchina da presa, allora dico questo: se Lars Von Trier sapesse usare bene la macchina da presa, il tutto sarebbe molto ma molto meglio di come è ora.
Parlando della fotografia, io sono d'accordo con quanto dici, ma da come l'avevi messa sembrava che più che essere importante la foto che ho di fronte lo fosse il titolo appiccicatoci in fondo.
E non sono d'accordo.
Invece prima del titolo o di qualsiasi cosa che non sia l'immagine, viene l'immagine stessa.
E per immagine è ovvio che non intendo solo il pezzo di carta, ma il concetto o il ragionamento o l'ispirazione che è scaturita in quell'immagine (ma non credevo di doverlo specificare).
In conclusione, come parere personale, che Michael Bay sia tanto bravo con la macchina da presa, io non lo penso proprio.
A me michael bay fa schifo in tutto e per tutto.
No, vabbeh, sul serio, c'è poco da fare.
C'è il cinema, c'è il cult, c'è il trash, c'è l'indie e poi c'è Miike.
Io non sò cosa potrei dire su questo "film", sinceramente non sono manco sicuro di volerne parlare, definirlo "estremo" o "grottesco" o "disturbante" o quello che volete sarebbe inutile perchè in realtà sta oltre, oltre non sò cosa, ma ci sta, na cosa è certa, questo film non è bello, non è brutto.
Questo film è scellerato
Lo è nel pieno della sua accezzione, e ne riscrive il termine.
Ah alla domanda "ti è piaciuto"? non lo sò, ma credo se la batta con Inland Empire nella corsa alla vetta del quanto un opera possa turbare un uomo (con mezzi e scelte differenti of course), però non è una cosa comune ritrovarsi a bocca aperta completamente davanti lo schermo chiedendosi se magari non è il caso di esporre il proprio cervello a certe visioni (e non è una metafora)
Ultima modifica di Nevade; 31-01-08 alle 00:11:10
Oddio lo voglio vedere anche io, subito
Dopo questa descrizione che ne hai dato non vedo l'ora![]()
Si non ti preoccupareOrmai takashi miike lo conosco e dopo aver visto ichi the killer so quando e come vedermi i suoi film.
Sono capolavori troppo "aldilà" delle convenzioni, purtroppo (o per fortuna chi lo sa) sono l'unico in casa ad amarli (e anche solo ad apprezzarli)...e anzi, conosco solo un'altra persona (esclusi voi del forum) che li apprezza quanto me
Infatti è stato costui a propormi ichi the killer (e anche History of Ricky Ho
).
Cmq si, sono film che vanno visti da soli anche perchè, come diceva quel recensore (ha un sito pieno di recensioni, esilarante quella dei guardiani del giorno...come si chiamava il sito?) riguardo a Ichi: è un film che può rovinare una relazione sociale
Nel senso che poi chi vede quel film con te e vede che t'è piaciuto, ti considera pazzo
Ah, cmq a proposito di Takashi...
Su youtube è disponibile l'intero Audition lo sapete?
E' diviso in parti ovvio, sono 13 parti.
Ultima modifica di Absint; 31-01-08 alle 09:02:47
ho provato la stessa sensazione vedendo gozu, veramente pazzesco.
Audition invece è un filmetto
Miike è riuscito a far eun remake di un film di Pasolini e a farlo pure quasi meglio![]()
come si chiama questo remake?
ah ok stiamo parlando sempre di quello
teorema l'ho registrato da anni e non l'ho ancora visto![]()
Festen, Dogma 1.
Girato sotto il rigoroso decalogo (non)stilistico redatto dallo stesso regista assieme a Von Trier, Festen tratta della festa di sessantesimo compleanno del patriarca di una grande famiglia della ricca borghesia danese. Succede di tutto, ovviamente, tra rivelazioni, bicchierate, botte e risate. Il film è strutturato in modo decisamente inusuale, camera a mano, luci naturali, insomma, rispetta le "regole" autoimposte e proprio per questo risulta subito qualcosa didiverso da quello che si è abituati a vedere, ma tutto ciò non è che la superficie, la scorza, e si supera in fretta, sia che lo si apprezzi sia che invece vada indigesto, perchè la sostanza che sta qui dentro ètanta e forte. Il regista seziona il concetto di famiglia come in un'autopsia, come un documentarista che studia dall'esterno il comportamento di un gruppo di animali. Vediamo persone distrutte, vediamo sofferenza, vediamo i meccanismi che regolano la vita di una piccola "società" chiusa andare difficoltosamente in frantumi e poi ricomporsi, vediamo l'istinto di autoconservazione non più del singolo ma della famiglia, in azione; la famiglia è il protagonista di questo film, la famiglia nel senso più assoluto, la vediamo soffrire, difendersi, dibattersi, la vediamo scegliere e agire proprio perchè essa stessa continui a perdurare nonostante il marcio e la morte. Io lo reputo un capolavoro questo film qua, ma davvero.