Into the Wild è piaciuto molto anche a me (metà del lavoro lo fa la colonna sonora, comunque), anche se il protagonista mi è stato sulle balle dall'inizio alla fine del film. Alla fine era solo un egoista.
Into the Wild è piaciuto molto anche a me (metà del lavoro lo fa la colonna sonora, comunque), anche se il protagonista mi è stato sulle balle dall'inizio alla fine del film. Alla fine era solo un egoista.
La sua ultima frase è stata: "la felicità è tale solo se hai qualcuno con cui dividerla", o qualcosa del genere.
Lui invece per tutta la sua vita ha pensato solo a se stesso passando attraverso le vite delle persone che ha incrociato e restando con loro solo fino a quando ne aveva voglia.
Soprattutto nei confronti della famiglia, che pure avrà avuto i suoi problemi, ma nessun genitore si merita un atteggiamento come quello di McCandless, che sparisce per sempre senza dire una parola.
Era un egoista, anche se alla fine ha capito.
Ultima modifica di Chiwaz; 26-11-08 alle 13:57:49
anche io l'avevo percepito così.La sua ultima frase è stata: "la felicità è tale solo se hai qualcuno con cui dividerla", o qualcosa del genere.
Lui invece per tutta la sua vita ha pensato solo a se stesso passando attraverso le vite delle persone che ha incrociato e restando con loro solo fino a quando ne aveva voglia.
Soprattutto nei confronti della famiglia, che pure avrà avuto i suoi problemi, ma nessun genitore si merita un atteggiamento come quello di McCandless, che sparisce per sempre senza dire una parola.
Era un egoista, anche se alla fine ha capito.
Idem, e mi a freddo dopo posso dire che è talmente pieno di retorica ambientalista e umana di un livello veramente patetico che me lo rende indigesto, se il film si fosse limitato a un herzogghiano alternarsi di visioni e musiche sarebbe stato migliore.
La chiave di Chiwaz è quella giusta e mi meraviglio che se l'hai veramente capita tu possa trovare rivoltante la retorica del film, in quanto ciò che viene affermato è espressamente negato. Ovviamente non a livello antitetico, nel senso di "E allora distruggiamo tutto, yeeeee!", ma a livello comportamentale. La retorica è tale perchè fatta da un piedistallo inesistente, il modo giusto di fare le cose è quello che coinvolge tutti e condivide gioie e dolori. Un messaggio bellissimo.
Anche se banale.
Come già dissi nel topic "La libertà non è star sopra un albero (Supertramp). Libertà è partecipazione (illuminazione finale regalata da Penn con una scena veramente superba)".
Se ci fai caso la retorica proviene solo da McCandless, che è talmente pieno della sua visione che non può che essere disgustosamente retorica.
Gli altri personaggi sono lontanissimi dalla retorica, tutti estremamente umani: i genitori col loro rapporto incasinato, la coppia di hippie che ha avuto bisogno di uno sconosciuto (McCandless) per ritrovarsi, la ragazzina giovane che gliela vuole dare, l'anziano che vuole adottarlo... è tutto un campionario di umanità fragile e terra terra. Perfino i danesi lungo il Colorado.
Nel film la retorica compare solo attraverso la voce narrante, e attraverso i luoghi, visto che ci vengono mostrati attraverso gli occhi di McCandless.
Giusto tutto ciò che dite, capisco che sopra la psicologia del protagonista c'è forse quella del regista che sta là a dirti "ecco guarda la <sua> visione" del mondo dove l'ha portato.
E' un discorso che fuori dal film funziona, ma resta il fatto che tutta la pellicola SEGUE il protagonista, mostra i suoi pensieri, mostra il suo percorso, è vissuto con lui, e sinceramente non lo sopportavo.
Poi il messaggio di fondo del "aaa felicità va shareta come un porno su emule" sinceramente la trovo alquanto da facepalm.
Secondo me non è come dite voi. Lui arriva alla conclusione che la felicità va condivisa, non che il suo approccio alla vita fosse sbagliato. Solo che avrebbe voluto condividerlo con altre persone.Giusto tutto ciò che dite, capisco che sopra la psicologia del protagonista c'è forse quella del regista che sta là a dirti "ecco guarda la <sua> visione" del mondo dove l'ha portato.
E' un discorso che fuori dal film funziona, ma resta il fatto che tutta la pellicola SEGUE il protagonista, mostra i suoi pensieri, mostra il suo percorso, è vissuto con lui, e sinceramente non lo sopportavo.
Poi il messaggio di fondo del "aaa felicità va shareta come un porno su emule" sinceramente la trovo alquanto da facepalm.
E non è vero che lui è un egoista che sfruttava gli altri: in ciascuna persona che ha incrociato nel suo viaggio ha lasciato un segno profondo ed una svolta. Gli ha fatto capire cosa fosse veramente importante nella vita.
O non hai capito un ***** del film, o semplicemente è troppo profondo per te.Giusto tutto ciò che dite, capisco che sopra la psicologia del protagonista c'è forse quella del regista che sta là a dirti "ecco guarda la <sua> visione" del mondo dove l'ha portato.
E' un discorso che fuori dal film funziona, ma resta il fatto che tutta la pellicola SEGUE il protagonista, mostra i suoi pensieri, mostra il suo percorso, è vissuto con lui, e sinceramente non lo sopportavo.
Poi il messaggio di fondo del "aaa felicità va shareta come un porno su emule" sinceramente la trovo alquanto da facepalm.
Oddio Rey, posso chiamarti Rey!?Secondo me non è come dite voi. Lui arriva alla conclusione che la felicità va condivisa, non che il suo approccio alla vita fosse sbagliato. Solo che avrebbe voluto condividerlo con altre persone.
E non è vero che lui è un egoista che sfruttava gli altri: in ciascuna persona che ha incrociato nel suo viaggio ha lasciato un segno profondo ed una svolta. Gli ha fatto capire cosa fosse veramente importante nella vita.
Posso dirti che con questo tuo commento ora come ora mi sento di voler buttare all'aria tutte le nostre sterili discussioni sugli Opeth, posso dirti che hai ragione da vendere?
Sono perfettamente d'accordo con te!
Hai colto alla perfezione!!
Come fanno gli altri a non averlo capito?
Bo...io ritengo che questo film possa colpire le persone in maniera diversa, in chi c'è una... ricerca interiore, allora darà forse l'impressione dhe ha dato a me e a te, a daltri altre non so...cmq ritengo che sia esattamente come dici, sono completamente d'accordo.
Ho appena finito di guardare V per Vendetta che figata!!![]()
Anche io non sopportavo il protagonista e la sua visione del mondo, ma un conto è capire il contenuto e il messaggio del film, altro è pensare che sia conativo verso lo spettatore.Giusto tutto ciò che dite, capisco che sopra la psicologia del protagonista c'è forse quella del regista che sta là a dirti "ecco guarda la <sua> visione" del mondo dove l'ha portato.
E' un discorso che fuori dal film funziona, ma resta il fatto che tutta la pellicola SEGUE il protagonista, mostra i suoi pensieri, mostra il suo percorso, è vissuto con lui, e sinceramente non lo sopportavo.
Qua mi sa che non hai proprio capitoPoi il messaggio di fondo del "aaa felicità va shareta come un porno su emule" sinceramente la trovo alquanto da facepalm.
Il protagonista ha inseguito per tutta la vita una certa situazione, ed è stato felice di averla raggiunta.
Poi però si è accorto di essere totalmente SOLO, senza nessuno accanto.
E se ripensi a tutti gli altri personaggi che ha incontrato, nessuno di essi era solo, o lo era volontariamente. Ed erano comunque felici.
E cioè cosa?Secondo me non è come dite voi. Lui arriva alla conclusione che la felicità va condivisa, non che il suo approccio alla vita fosse sbagliato. Solo che avrebbe voluto condividerlo con altre persone.
E non è vero che lui è un egoista che sfruttava gli altri: in ciascuna persona che ha incrociato nel suo viaggio ha lasciato un segno profondo ed una svolta. Gli ha fatto capire cosa fosse veramente importante nella vita.
Visto Hot Fuzz, in inglese, a causa di un malfunzionamento del lettore dvd di una mia amica (glielo avevo regalato io).
Mi aspettavo di meglio, ma dovrò rivederlo perché non l'ho seguito granché.
Into the wild si Hot Fuzz no??
Comunque per riprendere il discorso se nessuno rompe il *****, è PER forza conativo rispetto lo spettatore perchè tu lo vivi con lui, se Penn non avesse voluto giocare su quest'ambiguità avrebbe scelto un approccio più formale, meno intimista.
Torno a ripetere, fossi uno "spettatore" meno smaliziato mi accontenterei di tutto l'impianto, ma sinceramente ripensandoci è un film che mi ha lasciato molto disagio addosso, disagio per questo aspetto volutamente inserito che si appresta a messaggio di vita, avrei preferito un "solo" viaggio nella natura senza troppe ramanzine psicologiche.
Poi non so, sarò abituato io a Herzog.
cos'è la vera felicità...cosa siamo noi, la natura cos'è...solo che tutto ciò, tutta questa consapevolezza raggiunta di quanto sia fantastica la vita, ma proprio nel senso del soffio vitale, se non è condiviso, manca qualcosa.
Ma questo non significa che lui sia stato un egoista in vita...cioè proprio no, me dispiace, ma egoista no.
Non è che "ha pensato solo a sè stesso"...il suo obiettivo era proprio un altro, una ricerca interiore personale...quasi tutti abbiamo un nostro percorso di crescita, di conoscenza personale...lui è voluto andare fino in fondo, arrivare all'essenza...e non è che a quelli che ha incontrato gli ha detto: "no, tu non puoi, l'essenza della vita è solo mia gne gne gne".
Erano tappe importantissime del suo percorso, e le ha percorse ma poi è andato avanti.
Ma poi scusa eh
ma che vuol dire:
"Nessuno genitore si merita un atteggiamento come quello suo..." ahahah ma quanti anni hai, undici?
La vita è tua, certe spinte vanno seguite subito, di corsa, ci si lasciano cose importanti dietro mica perchè non hanno importanza, ma qualcosa di più importante c'è e lui l'ha inseguito!
Ma scusatemi un secondo solo. Into the wild è la storia, sicuramente in parte romanzata, di un uomo. Semplice. Non può configurarsi come semplice viaggio nella natura, ma anche, e sopratutto, come viaggio nella natura umana. Un semplice viaggio nella natura non avrebbe reso giustizia all'uomo che ha fatto quelle scelte. E' chiaro che egli intraprende un viaggio alla ricerca della SUA di felicità, scappando da un sistema di società e di valori che dal suo punto di vista lo soffocano e lo tengono incantenato a cose futili. Fa le sua esperienze, le vive intensamente e raggiunge la felicità, che si conclude sventuratamente nella consapevolezza che è più forte quando condivisa. E solo vivendo veramente le esperienze in modo anche imprudente ("i soldi ti rendono prudente"), egli può a buona ragione giungere a tale conclusione. Si lascia ad ogni modo alle spalle una vita straordinaria, ricca e nella quale ha ridato serenità e nuova linfa vitale a tutti quelli che ha incontrato (la coppia, la tipa, l'incisore del cuoio).Into the wild si Hot Fuzz no??
Comunque per riprendere il discorso se nessuno rompe il *****, è PER forza conativo rispetto lo spettatore perchè tu lo vivi con lui, se Penn non avesse voluto giocare su quest'ambiguità avrebbe scelto un approccio più formale, meno intimista.
Torno a ripetere, fossi uno "spettatore" meno smaliziato mi accontenterei di tutto l'impianto, ma sinceramente ripensandoci è un film che mi ha lasciato molto disagio addosso, disagio per questo aspetto volutamente inserito che si appresta a messaggio di vita, avrei preferito un "solo" viaggio nella natura senza troppe ramanzine psicologiche.
Poi non so, sarò abituato io a Herzog.
Guarda, lascia perdere.cos'è la vera felicità...cosa siamo noi, la natura cos'è...solo che tutto ciò, tutta questa consapevolezza raggiunta di quanto sia fantastica la vita, ma proprio nel senso del soffio vitale, se non è condiviso, manca qualcosa.
Ma questo non significa che lui sia stato un egoista in vita...cioè proprio no, me dispiace, ma egoista no.
Non è che "ha pensato solo a sè stesso"...il suo obiettivo era proprio un altro, una ricerca interiore personale...quasi tutti abbiamo un nostro percorso di crescita, di conoscenza personale...lui è voluto andare fino in fondo, arrivare all'essenza...e non è che a quelli che ha incontrato gli ha detto: "no, tu non puoi, l'essenza della vita è solo mia gne gne gne".
Erano tappe importantissime del suo percorso, e le ha percorse ma poi è andato avanti.
Ma poi scusa eh
ma che vuol dire:
"Nessuno genitore si merita un atteggiamento come quello suo..." ahahah ma quanti anni hai, undici?
La vita è tua, certe spinte vanno seguite subito, di corsa, ci si lasciano cose importanti dietro mica perchè non hanno importanza, ma qualcosa di più importante c'è e lui l'ha inseguito!
Riconosco che in quanto liceale ti ci identifichi, ma poi passa.
Ultima modifica di Chiwaz; 27-11-08 alle 08:57:19
Come ho detto, l'abbiamo visto in inglese e dopo un po' ci siamoo stufati d seguirlo. Lo riguarderò.
Io continuo a trovarlo descrittivo e non didascalico.Comunque per riprendere il discorso se nessuno rompe il *****, è PER forza conativo rispetto lo spettatore perchè tu lo vivi con lui, se Penn non avesse voluto giocare su quest'ambiguità avrebbe scelto un approccio più formale, meno intimista.
Torno a ripetere, fossi uno "spettatore" meno smaliziato mi accontenterei di tutto l'impianto, ma sinceramente ripensandoci è un film che mi ha lasciato molto disagio addosso, disagio per questo aspetto volutamente inserito che si appresta a messaggio di vita, avrei preferito un "solo" viaggio nella natura senza troppe ramanzine psicologiche.
Poi non so, sarò abituato io a Herzog.
Altrimenti come potrei avere un'opinione negativa del protagonista? Sarebbe un bel fail.
Eh è proprio quello il problema di Hot Fuzz. E' troppo pieno di tutto,le due ore di pellicola gli vanno strette e ha un ritmo insostenibilmente alto anche nei momenti che dovrebbero essere di pausa. Carino, ma Shaun era nettamente più maturo e piacevole.
Ah perchè Herzog non è intimista? Questa me la segnoInto the wild si Hot Fuzz no??
Comunque per riprendere il discorso se nessuno rompe il *****, è PER forza conativo rispetto lo spettatore perchè tu lo vivi con lui, se Penn non avesse voluto giocare su quest'ambiguità avrebbe scelto un approccio più formale, meno intimista.
Torno a ripetere, fossi uno "spettatore" meno smaliziato mi accontenterei di tutto l'impianto, ma sinceramente ripensandoci è un film che mi ha lasciato molto disagio addosso, disagio per questo aspetto volutamente inserito che si appresta a messaggio di vita, avrei preferito un "solo" viaggio nella natura senza troppe ramanzine psicologiche.
Poi non so, sarò abituato io a Herzog.
Altra domanda: se Flags of our fathers è tutto impostato nell'affermazione di un certo messaggio da parte dei personaggi credi davvero che sia quella piatta rappresentazione che Eastwood volesse far passare? Certamente no, e per Penn è uguale.
E il raccontare la storia dal punto di vista del protagonista è un netto punto di forza. Innanzi tutto non può lasciare indifferenti (ma questolo ammetti anche tu quindi pace). E poi anche se non condivisibile nella pacchiana morale di Supertramp le sue avventure meritano un metraggio del genere di cinema,meritano la passione e la buona impronta visiva (e sonora!) che Penn/Vedder hanno creato. Voglio dire... La fuga in canoa dalla guardia fluviale nel gran Canyon... Perdio è affascinante! Fa almeno un po' sognare. Tanto quanto la straordinaria forza di Malick in New World o di Herzog in Grizzly man. Proprio quest'ultimo caso rivela quanto il tuo paragone sia tristemente e infelicemente vuoto: Grizzly man non è altro che Into the wild in forma di documentario. Se tiri in ballo Herzog significa che proprio non l'hai capito.
La vita è prenersi le proprie responsabilità. Se tu percepisci e condividi un messaggio come "La libertà è fare quello che voglio" mi sa che la tua considerazione sugli undici anni è rivolta a uno specchio.Ma poi scusa eh
ma che vuol dire:
"Nessuno genitore si merita un atteggiamento come quello suo..." ahahah ma quanti anni hai, undici?
La vita è tua, certe spinte vanno seguite subito, di corsa, ci si lasciano cose importanti dietro mica perchè non hanno importanza, ma qualcosa di più importante c'è e lui l'ha inseguito!
Ultima modifica di Mikk; 27-11-08 alle 09:01:13
ma chi ha mai detto questo, ma a fronte di un cammino così importante e sentito, lasciarsi i genitori alle spalle non mi sembra insomma una cosa così terribile, forse se partissi io invece di abbandonarli ci parlerei prima, ma renditi conto che nel film i genitori suoi gli avevano avviato tutta una vita che lui invece rifiutava totalmente, quindi probabilmente ha ritenuto che non avrebbero potuto capire o che a provarli a convincere della bontà della sua scelta ci sarebbe stato un anno intero e non era il caso.
E cmq la vita è prendersi le proprie responsabilità, ok: mica lui ha detto ok mollo tutto e poi torno tranquillo tanto non se la prenderanno per niente i miei...s'è preso la responsabilità della sua scelta, abbandonando consapevolmente tutto.
E ancora, la vita sarà anche prendersi le proprie responsabilità ma è anche sapersi prendere le proprie libertà, prima di tutto.
E una volta che i genitori t'hanno messo al mondo, la tua vita è solo tua, ne fai ciò che vuoi, a tuo scapito o favore ovviamente.
Non mi sembra l'elemento più importante del film sto fatto dei genitori, su su.
Ieri, non per colpa mia, ho visto Sex and the City............
Un filmone...........
Scherzo.
Chi ha apprezzato le serie televisiva, credo che lo adorerà.....io credo di avere gettato 2 ore in cui avrei potuto fare di meglio.
Tipo, rovistare nel cassonetto della spazzatura.