così facendo però hai dimostrato l'ovvio, ovvero che non sia prerogativa esclusiva. il che non esclude affatto che sia più presente che altrove, come il tragico ripetersi di certi episodi di cronoca sembra mostrare
così facendo però hai dimostrato l'ovvio, ovvero che non sia prerogativa esclusiva. il che non esclude affatto che sia più presente che altrove, come il tragico ripetersi di certi episodi di cronoca sembra mostrare
arrivo tardi ma volevo fare una puntualizzazione.... i "giostrai import":
son tutti trevisani...Manolo e Gesué Innocenti, Devis Derlesi e Manolo Peruzza Hood
http://www.gazzettino.it/articolo.ph...67&sez=NORDEST
Nel Trevigiano ci sono 2 fabbriche di giostre![]()
su su, non preoccupiamoci poi troppo adesso arriva lui:
«Metteremo 30mila soldati per le strade»
Berlusconi: «C'è una proposta di Maroni condivisa da La Russa di aumentare di dieci volte il numero dei militari»
Il premier Silvio Berlusconi (Fotogramma)ARZACHENA (SASSARI) - Sulla questione sicurezza interviene anche il premier Silvio Berlusconi per il quale servono almeno altri 30mila soldati nelle strade. « C'è una proposta di Maroni condivisa dal ministro La Russa di aumentare di dieci volte il numero dei militari che invece di essere un esercito che sta a fare la guardia nei confronti del deserto dei Tartari sarà utilizzato per combattere l'esercito del male. Credo che faremo bene a portare avanti questa proposta che è del premier» ha detto il presidente del Consiglio spiegando che è questa la risposta del governo ai nuovi fatti gravi accaduti a Roma. La proposta viene annunciata da Berlusconi dalla Sardegna, dove si trova per un tour elettorale in vista delle prossime elezioni regionali. Commentando il nuovo episodio dello stupro vicino Guidonia, il premier spiega: «sono fatti che non si possono imputare alla sicurezza perchè in campagna nessuno può prevedere cose del genere».
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Ma il deserto dei Tartari sarebbe l'Afghanistan?![]()
Mah, l'utilizzo dei militari per servizi di polizia dovrebbe essere una misura eccezionale e limitata. A parte l'inopportunità della cosa, se c'è veramente la necessità stabile di X uomini in più, che si aumentino gli organici delle forze dell'ordine. I militari facciano quello per cui sono stati addestrati (a spese nostre), fargli svolgere servizi per cui non hanno nè la preparazione, nè i poteri necessari (infatti non si sostituiscono mai alle fdo, ma le affiancano) non mi sembra molto efficiente.
Condivido. Poi, continuo a dire che la criminalità, polizia o no, è destinata a prosperare in un paese dove c'è una sensazione di impunità diffusa per i reati, dovuta alla lunghezza dei processi e all'incertezza dello scontare effettivamente una pena.se c'è veramente la necessità stabile di X uomini in più, che si aumentino gli organici delle forze dell'ordine. I militari facciano quello per cui sono stati addestrati (a spese nostre), fargli svolgere servizi per cui non hanno nè la preparazione, nè i poteri necessari (infatti non si sostituiscono mai alle fdo, ma le affiancano) non mi sembra molto efficiente.
a guardare i cognomi, saranno "import" nel senso che provengono da altre regioni d'italia...
http://www.gens.labo.net/en/cognomi/...&t=cognomi-fis
http://www.gens.labo.net/en/cognomi/...&t=cognomi-fis
http://www.gens.labo.net/en/cognomi/...&t=cognomi-fis
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Spottone elettorale...spendiamo di più per avere di menoMah, l'utilizzo dei militari per servizi di polizia dovrebbe essere una misura eccezionale e limitata. A parte l'inopportunità della cosa, se c'è veramente la necessità stabile di X uomini in più, che si aumentino gli organici delle forze dell'ordine. I militari facciano quello per cui sono stati addestrati (a spese nostre), fargli svolgere servizi per cui non hanno nè la preparazione, nè i poteri necessari (infatti non si sostituiscono mai alle fdo, ma le affiancano) non mi sembra molto efficiente.
La cosa assurda é che mettiamo i militari nelle citta italiane per garantire l'ordine e mandiamo i carabinieri all'estero per fare la stessa cosa.
Mi sa che Silvio ha letto un libro di uniformologia all'incontrario e adesso gli si sono confuse le idee.![]()
ho notato oggi che le impalcature hanno ceduto...a quando un intervento di restauro?
Berlusconi: «Intercettazioni, esploderà
il più grande scandalo della nostra storia»
Il premier attacca l'archivio Genchi: «Sotto controllo 350mila persone. Dobbiamo porre dei limiti certi»
ROMA - «Sta per uscire uno scandalo che sarà il più grande della storia della Repubblica. Un signore ha messo sotto controllo 350mila persone, dobbiamo essere decisi a non consentire questo sistema di indagine che non deve continuare. Dobbiamo porre dei limiti certi per la sicurezza dei cittadini».
Tanto la gente che ne sa della differenza tra una intercettazione e un numero che compare in un tabulato... (e tra persone e utenze telefoniche).
Spero che almeno qualcuno si accorga che tenere sotto controllo 350.000 telefoni, fosse anche solo per qualche giorno, significherebbe ascoltare qualche MILIONE di minuti di chiamate.
Echelon è De Magistris![]()
Io sapevo che sotto controllo fossero 5-6000 utenze per operatore...
350.000 telefoni.. facendo un rapido calcolo, una persona può seguire, al massimo, 5 telefoni... 350.000 : 5 = 70.000 agenti che seguono intercettazioni...
Qualcuno gli dia un po' di sedativi per favore...
La cosa brutta è che c'è gente "tipo mia madre" che ci crede.
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Non so se sia il caso di proseguire qui...
Spoiler:l caso Sia Genchi sia il magistrato trasferito dalla Calabria a Napoli saranno ascoltati venerdì al Copasir
Le carte del perito alla Procura di Roma
Trasmessi da Catanzaro i tabulati raccolti dal consulente di De Magistris
Le carte sul cosiddetto «archivio Genchi», cioè i rapporti dei carabinieri del Ros sul lavoro del consulente dell’ex pubblico ministero di Catanzaro Luigi De Magistris, finiranno alla Procura di Roma. La Procura generale di Catanzaro, che aveva avocato le indagini di De Magistris e revocato gli incarichi al consulente, ha deciso di inviare alla magistratura della capitale le analisi dei carabinieri.
Da queste analisi si dovrà verificare se nella raccolta e sviluppo di migliaia di tabulati telefonici è stato commesso qualche ipotetico reato. Per adesso sarà un fascicolo intestato «atti relativi », cioè senza capi d’accusa, e la competenza è stata individuata sulla base del luogo dove sono stati richiesti ed elaborati i dati dei traffici; quindi Roma, città nella quale hanno sede le principali società che gestiscono telefoni e telefonini. Nel frattempo, la prossima settimana, il comitato parlamentare sulla sicurezza presieduto da Francesco Rutelli avvierà le audizioni sulla vicenda, e per venerdì potrebbero essere convocati i due principali «imputati», cioè lo stesso Gioacchino Genchi e De Magistris.
E chissà che non si comincerà a capire un po’ meglio che cosa c’è nel «caso» che ieri è stato nuovamente evocato dal presidente del Consiglio. Il quale ha parlato di «più grande scandalo della storia della Repubblica », salvo poi aggiungere: «Non so nulla di preciso». Berlusconi continua a parlare di intercettazioni, ma in questo caso non si parla di conversazioni registrate bensì di contatti telefonici segnalati: cioè quale telefono ha chiamato un altro telefono, in quale giorno e a che ora, e per quanto tempo. Il contenuto dei colloqui non c’è. Questo significa venire a conoscenza non solo dei numeri telefonici, ma delle relazioni tra le persone che li utilizzano. Su quante siano, ieri il premier ha fornito una nuova cifra: 350.000. In precedenza qualcuno aveva detto 392.000, che dovrebbero conciliarsi - non si sa bene come - con 578.000 record anagrafici acquisiti e 1.402 tabulati utilizzati. Genchi ha parlato invece di 792 tabulati acquisiti (ma solo per l’inchiesta chiamata Why Not, mentre sotto esame è anche la Poseidone): un dato che, secondo il consulente che da decenni lavora con le Procure di mezza Italia, è ben inferiore a quelle di tante altre indagini che non hanno mai destato scalpore.
In queste cifre fluttuanti ci sono anche i traffici di telefoni - acquisiti e analizzati perché in contatto diretto o mediato con persone coinvolte nelle indagini - che sono risultati in uso a parlamentari, magistrati, uomini delle forze dell’ordine e dei servizi segreti, e altre categorie. I nomi dei «controllati» continuano a circolare senza conferme e senza alcuna indicazione del contesto. E quasi mai i telefoni esaminati hanno un’intestazione diretta. I tabulati del numero utilizzato dall’ex capo del Sismi Nicolò Pollari, ad esempio - citato ieri da Berlusconi, sempre con l’improprio riferimento alle intercettazioni - sarebbero stati acquisiti da Genchi sulla base di un decreto firmato da De Magistris il 30 gennaio 2007, quando Pollari non era più alla guida del Servizio militare già da un mese e mezzo. La scheda risultava intestata a una società di copertura, come normalmente avviene per gli agenti segreti, e «usciva» da un troncone dell’indagine Poseidone. Solo dopo averlo sviluppato il consulente si sarebbe reso conto, proprio in virtù dei collegamenti, che a utilizzare quell’utenza era il capo delle spie con le stellette.
Resta il problema che - anche se quando non era più in servizio, e con l’autorizzazione del magistrato - qualcuno ha potuto studiare tutti i contatti del generale nei due anni precedenti. E’ l’aspetto che riguarda e preoccupa il comitato parlamentare di controllo, al pari della vicenda di un funzionario del Sismi in servizio a Padova, indagato nell’inchiesta Why Not, di cui pure Genchi ha elaborato i contatti; il nome l’aveva fatto la cosiddetta super- testimone dell’indagine, dicendo che quel funzionario e suo fratello «parlavano assai spesso con Saladino», cioè il principale inquisito. Di lì gli accertamenti, sempre su richiesta del magistrato, anche se nella perquisizione che ha subito il funzionario ha opposto (inutilmente, riferiscono i carabinieri nel loro rapporto) il segreto di Stato. Anche per i politici (che godono di immunità parlamentare pure per l’esame dei tabulati) c’è solitamente un’intestazione non personale delle schede, da cui sarebbe derivata l’analisi senza richiedere la necessaria autorizzazione. Ma almeno nel caso dell’ex ministro Mastella, sostengono i carabinieri, Genchi poteva sapere già da prima che quel numero corrispondeva all’allora senatore.
Giovanni Bianconi
25 gennaio 2009
E chissà che non si comincerà a capire un po’ meglio che cosa c’è nel «caso» che ieri è stato nuovamente evocato dal presidente del Consiglio. Il quale ha parlato di «più grande scandalo della storia della Repubblica », salvo poi aggiungere: «Non so nulla di preciso»![]()
ma siamo al limite del paranormale«più grande scandalo della storia della Repubblica », salvo poi aggiungere: «Non so nulla di preciso»![]()
Secondo me riguarda l'assassinio di Kennedy.
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350.000 telefoni.. facendo un rapido calcolo, una persona può seguire, al massimo, 5 telefoni... 350.000 : 5 = 70.000 agenti che seguono intercettazioni...
Qualcuno gli dia un po' di sedativi per favore...
La cosa brutta è che c'è gente "tipo mia madre" che ci crede.
anche fossero 20 telefonate per agente vorrebbe dire quasi 20000 persone che intercettano poi bisogna sommare le persone che trascrivono e poi dove archiviano i dati?
ci vorrebbero dei migliaia di terabyte per una cosa simile...ma tanto il 95% delle persone non ha idea di cosa voglia dire.
Ma il problema è quello... che la gente ha paura di non si sa cosa... oddio, oggi come oggi la gente ha paura di tutto, e senza motivo. Alimentare paure infondate non è la via giusta per riformare il paese.
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