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  1. #9651
    Lo Zio
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    Predefinito Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)

    Citazione Originariamente Scritto da Vitor Visualizza Messaggio
    che ne dite di questa Fenomenologia di Mike Bongiorno scritta da Umberto Eco e datata 1961?



    Spoiler:
    L'uomo circuito dai mass media è in fondo, fra tutti i suoi simili, il più rispettato: non gli si chiede mai di diventare che ciò che egli è già. In altre parole gli vengono provocati desideri studiati sulla falsariga delle sue tendenze. Tuttavia, poiché uno dei compensi narcotici a cui ha diritto è l'evasione nel sogno, gli vengono presentati di solito degli ideali tra lui e i quali si possa stabilire una tensione. Per togliergli ogni responsabilità si provvede però a far sì che questi ideali siano di fatto irraggiungibili, in modo che la tensione si risolva in una proiezione e non in una serie di operazioni effettive volte a modificare lo stato delle cose. Insomma, gli si chiede di diventare un uomo con il frigo*rifero e un televisore da 21 pollici, e cioè gli si chiede di rimanere com'è aggiungendo agli oggetti che possiede un frigorifero e un televisore; in compenso gli si propone come ideale Kirk Douglas o Superman. L'ideale del consumatore di mass media è un superuomo che egli non pretenderà mai di diventare, ma che si diletta a impersonare fantasti*camente, come si indossa per alcuni minuti davanti a uno specchio un abito altrui, senza neppur pensare di posseder-lo un giorno.



    La situazione nuova in cui si pone al riguardo la TV è questa: la TV non offre, come ideale in cui immedesimarsi, il superman ma l'everyman. La TV presenta come ideale l'uomo assolutamente medio. A teatro Juliette Greco appare sul palcoscenico e subito crea un mito e fonda unculto; Josephine Baker scatena rituali idolatrici e dà il nome a un'epoca. In TV appare a più riprese il volto magico di Juliette Greco, ma il mito non nasce neppure; l'idolo non è costei, ma l'annunciatrice, e tra le annunciatrici la più amata e famosa sarà proprio quella che rappresenta meglio i caratteri medi: bellezza modesta, sex-appeal limi*tato, gusto discutibile, una certa casalinga inespressività.


    Ora, nel campo dei fenomeni quantitativi, la media rap*presenta appunto un termine di mezzo, e per chi non vi si è ancora uniformato, essa rappresenta un traguardo. Se, secondo la nota boutade, la statistica è quella scienza per cui se giornalmente un uomo mangia due polli e un altro nessuno, quei due uomini hanno mangiato un pollo ciascu*no — per l'uomo che non ha mangiato, la meta di un pollo al giorno è qualcosa di positivo cui aspirare. Invece, nel campo dei fenomeni qualitativi, il livellamento alla media corrisponde al livellamento a zero. Un uomo che possieda tutte le virtù morali e intellettuali in grado medio, si tro*va immediatamente a un livello minimale di evoluzione. La "medietà" aristotelica è equilibrio nell'esercizio delle pro*prie passioni, retto dalla virtù discernitrice della "pruden*za". Mentre nutrire passioni in grado medio e aver una media prudenza significa essere un povero campione di umanità.


    Il caso più vistoso di riduzione del superman all'every*man lo abbiamo in Italia nella figura di Mike Bongiorno e nella storia della sua fortuna. Idolatrato da milioni di persone, quest'uomo deve il suo successo al fatto che in ogni atto e in ogni parola del personaggio cui dà vita davanti alle telecamere traspare una mediocrità assoluta uni*ta (questa è l'unica virtù che egli possiede in grado eccedente) ad un fascino immediato e spontaneo spiegabile col fatto che in lui non si avverte nessuna costruzione o fin*zione scenica: sembra quasi che egli si venda per quello che è e che quello che è sia tale da non porre in stato di inferiorità nessuno spettatore, neppure il più sprovveduto. Lo spettatore vede glorificato e insignito ufficialmente di autorità nazionale il ritratto dei propri limiti.


    Per capire questo straordinario potere di Mike Bongior*no occorrerà procedere a una analisi dei suoi comporta-menti, ad una vera e propria "Fenomenologia di Mike Bongiorno", dove, si intende, con questo nome è indicato non l'uomo, ma il personaggio.


    Mike Bongiorno non è particolarmente bello, atletico, coraggioso, intelligente. Rappresenta, biologicamente parlan*do, un grado modesto di adattamento all'ambiente. L'amore isterico tributatogli dalle teen-agers va attribuito in parte al complesso materno che egli è capace di risvegliare in una giovinetta, in parte alla prospettiva che egli lascia intrav*vedere di un amante ideale, sottomesso e fragile, dolce e cortese.


    Mike Bongiorno non si vergogna di essere ignorante e non prova il bisogno di istruirsi. Entra a contatto con le più vertiginose zone dello scibile e ne esce vergine e intatto, confortando le altrui naturali tendenze all'apatia e alla pigrizia mentale. Pone gran cura nel non impressio*nare lo spettatore, non solo mostrandosi all'oscuro dei fat*ti, ma altresì decisamente intenzionato a non apprendere nulla.


    In compenso Mike Bongiorno dimostra sincera e primiti*va ammirazione per colui che sa. Di costui pone tuttavia in luce le qualità di applicazione manuale, la memoria, la me*todologia ovvia ed elementare: si diventa colti leggendo molti libri e ritenendo quello che dicono. Non lo sfiora minimamente il sospetto di una funzione critica e creativa della cultura. Di essa ha un criterio meramente quantitativo. In tal senso (occorrendo, per essere colto, aver letto per molti anni molti libri) è naturale che l'uomo non predesti*nato rinunci a ogni tentativo.


    Mike Bongiorno professa una stima e una fiducia illi*mitata verso l'esperto; un professore è un dotto; rappre*senta la cultura autorizzata. È il tecnico del ramo. Gli si demanda la questione, per competenza.


    L'ammirazione per la cultura tuttavia sopraggiunge quan*do, in base alla cultura, si viene a guadagnar denaro. Allora si scopre che la cultura serve a qualcosa. L'uomo mediocre rifiuta di imparare ma si propone di far studiare il figlio.


    Mike Bongiorno ha una nozione piccolo borghese del denaro e del suo valore ("Pensi, ha guadagnato già centomila lire: è una bella sommetta!").


    Mike Bongiorno anticipa quindi, sul concorrente, le im*pietose riflessioni che lo spettatore sarà portato a fare: "Chissà come sarà contento di tutti quei soldi, lei che è sempre vissuto con uno stipendio modesto! Ha mai avuto tanti soldi così tra le mani?".


    Mike Bongiorno, come i bambini, conosce le persone per categorie e le appella con comica deferenza (il bambino dice: "Scusi, signora guardia...") usando tuttavia sempre la qualifica più volgare e corrente, spesso dispregiativa: "si*gnor spazzino, signor contadino".


    Mike Bongiorno accetta tutti i miti della società in cui vive: alla signora Balbiano d'Aramengo bacia la mano e dice che lo fa perché si tratta di una contessa (sic).


    Oltre ai miti accetta della società le convenzioni. È pa*terno e condiscendente con gli umili, deferente con le per*sone socialmente qualificate.


    Elargendo denaro, è istintivamente portato a pensare, senza esprimerlo chiaramente, più in termini di elemosi*na che di guadagno. Mostra di credere che, nella dialettica delle classi, l'unico mezzo di ascesa sia rappresentato dalla provvidenza (che può occasionalmente assumere il volto della Televisione).


    Mike Bongiorno parla un basic italian. Il suo discorso realizza il massimo di semplicità. Abolisce i congiuntivi, le proposizioni subordinate, riesce quasi a tendere invisibile la dimensione sintassi. Evita i pronomi, ripetendo sem*pre per esteso il soggetto, impiega un numero stragrande di punti fermi. Non si avventura mai in incisi o parentesi, non usa espressioni ellittiche, non allude, utilizza solo metafore ormai assorbite dal lessico comune. Il suo linguaggio è ri*gorosamente referenziale e farebbe la gioia di un neo-posi*tivista. Non è necessario fare alcuno sforzo per capirlo. Qualsiasi spettatore avverte che, all'occasione, egli potreb*be essere più facondo di lui.


    Non accetta l'idea che a una domanda possa esserci più di una risposta. Guarda con sospetto alle varianti. Nabuc*co e Nabuccodonosor non sono la stessa cosa; egli reagisce di fronte ai dati come un cervello elettronico, perché è fer*mamente convinto che A è uguale ad A e che tertium non datur. Aristotelico per difetto, la sua pedagogia è di con*seguenza conservatrice, paternalistica, immobilistica.


    Mike Bongiorno è privo di senso dell'umorismo. Ride perché è contento della realtà, non perché sia capace di deformare la realtà. Gli sfugge la natura del paradosso; come gli viene proposto, lo ripete con aria divertita e scuote il capo, sottintendendo che l'interlocutore sia simpaticamente anormale; rifiuta di sospettare che dietro il paradosso si na*sconda una verità, comunque non lo considera come vei*colo autorizzato di opinione.


    Evita la polemica, anche su argomenti leciti. Non man*ca di informarsi sulle stranezze dello scibile (una nuova corrente di pittura, una disciplina astrusa... "Mi dica un po', si fa tanto parlare oggi di questo futurismo. Ma cos'è di preciso questo futurismo?"). Ricevuta la spiegazione non tenta di approfondire la questione, ma lascia avvertire anzi il suo educato dissenso di benpensante. Rispetta comunque l'opinione dell'altro, non per proposito ideologico, ma per disinteresse.


    Di tutte le domande possibili su di un argomento sceglie quella che verrebbe per prima in mente a chiunque e che una metà degli spettatori scarterebbe subito perché troppo banale: "Cosa vuol rappresentare quel quadro?" "Come mai si è scelto un hobby così diverso dal suo lavoro?" "Com'è che viene in mente di occuparsi di filosofia?".


    Porta i clichés alle estreme conseguenze. Una ragazza educata dalle suore è virtuosa, una ragazza con le calze co*lorate e la coda di cavallo è "bruciata". Chiede alla prima se lei, che è una ragazza così per bene, desidererebbe di*ventare come l'altra; fattogli notare che la contrapposizione è offensiva, consola la seconda ragazza mettendo in risalto la sua superiorità fisica e umiliando l'educanda. In questo vertiginoso gioco di gaffes non tenta neppure di usare pe*rifrasi: la perifrasi è già una agudeza, e le agudezas ap*partengono a un ciclo vichiano cui Bongiorno è estraneo. Per lui, lo si è detto, ogni cosa ha un nome e uno solo, l'artificio retorico è una sofisticazione. In fondo la gaffe nasce sempre da un atto di sincerità non mascherata; quan*do la sincerità è voluta non si ha gaffe ma sfida e provo*cazione; la gaffe (in cui Bongiorno eccelle, a detta dei cri*tici e del pubblico) nasce proprio quando si è sinceri per sbaglio e per sconsideratezza. Quanto più è mediocre, l'uo*mo mediocre è maldestro. Mike Bongiorno lo conforta por*tando la gaffe a dignità di figura retorica, nell'ambito di una etichetta omologata dall'ente trasmittente e dalla nazione in ascolto.


    Mike Bongiorno gioisce sinceramente col vincitore perché onora il successo. Cortesemente disinteressato al perdente, si commuove se questi versa in gravi condizioni e si fa promotore di una gara di beneficenza, finita la quale si manifesta pago e ne convince il pubblico; indi trasvola ad altre cure confortafo sull'esistenza del migliore dei mondi possibili. Egli ignora la dimensione tragica della vita.


    Mike Bongiorno convince dunque il pubblico, con un esempio vivente e trionfante, del valore della mediocrità. Non provoca complessi di inferiorità pur offrendosi come idolo, e il pubblico lo ripaga, grato, amandolo. Egli rap*presenta un ideale che nessuno deve sforzarsi di raggiun*gere perché chiunque si trova già al suo livello. Nessuna religione è mai stata così indulgente coi suoi fedeli. In lui si annulla la tensione tra essere e dover essere. Egli dice ai suoi adoratori: voi siete Dio, restate immoti.



    Umberto Eco, Diaio Minimo, 1961

    Letto. Non mi esprimo in merito a Mike Bongiorno, ma secondo me alcune cose sono cambiate dal '61 al '09. Mi riferisco alla parte che ho grassettato, a me sembra che da meta' degli anni Novanta in poi la televisione non miri piu' all'"everyman", quanto al "superman". Il telespettatore è portato a cercare di diventare (o quanto meno imitare) il divo di turno: la tv ti dice "sii come lui, altrimenti sei out, sei uno sfigato, non avrai successo", ovviamente tutto cio' porta al consumare cio' che viene proposto come "in, figo, ecc...". Basta quindi col semplice fantasticare di diventare qualcun altro cosi' senza pretese, la tv ora ti induce a far di tutte per essere quel qualcun altro, al prezzo di generare una frustrazione personale. Anzi, proprio questa frustrazione ti porta a consumare di piu' fino a livelli prima impensabili (penso ad esempio alla chirurgia plastica: non hai seno, compratelo. hai il naso storto, fattene uno nuovo).

  2. #9652
    Banned L'avatar di Caesar86
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    Letto anch'io. Interessante comunque.

  3. #9653
    Chiwaz
    ospite

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    D'Alema: Ero in barca con Tarantini

    Poi precisa: Ma non ci conosciamo


    "Ero in gita, era un weekend di luglio. Andai a Ponza con la mia barca e lì incontrai questo imprenditore che mi invitò sulla sua barca dove aveva diversi ospiti. E tra questi, mi ha detto, c'era anche Tarantini". Intervistato da Libero, Massimo D'Alema ricostruisce la circostanza in cui, nel 2007, incontrò Gianpaolo Tarantini ma, precisa, '"non ho mai avuto rapporti con lui. Ci siamo incrociati, come succede con migliaia di persone".


    ''Di quei giorni ricordo che andai a cena con il sindaco di Ponza. Il gruppo di Tarantini era nello stesso locale, ma non con noi. Vorrei ricordare che il Tarantini all'epoca non era un ricercato'', dice D'Alema, che ribadisce: ''Nessuno più di me ha interesse che la magistratura faccia chiarezza su ogni aspetto delle vicende, perché sono sicuro che alla fine si diraderanno i polveroni ed emergeranno verità e responsabilità''.
    Sulle stesse vicende il Corriere della Sera riporta le dichiarazioni dell'imprenditore barese Francesco Maldarizzi, affittuario della barca su cui è avvenuto l'incontro fra D'Alema e Tarantini. Per Maldarizzi l'anno era il 2006. Alla cena, afferma, ''c'erano almeno 20 persone, forse addirittura 30. Noi'', io e Tarantini, ''eravamo a un lato del tavolo, D'Alema a quello opposto. Io non riuscii a scambiare con D'Alema nemmeno una parola e dunque mi sento di escludere che possa aver parlato con Tarantini''. Il giorno dopo, prosegue Maldarizzi, ''D'Alema mi chiese un passaggio da Ventotene a Gaeta. In barca c'erano almeno 12 persone, non ricordo se D'Alema e Tarantini possano essersi scambiati qualche parola. Ma se così è stato, di certo si è trattato di un contatto del tutto casuale''.
    Bisognerebbe dire a D'Alema che per travaglio non conta.
    D'Alema è stato in vacanza con uno spacciatore puttaniere ricercato

  4. #9654
    Lo Zio L'avatar di Ruri
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    Dagli abissi compare una nave che non esiste.
    Solo io ho pensato a lui?
    Spoiler:

  5. #9655
    King Elessar
    ospite

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    parlando di mike bongiorno eco cita l' "amore isterico tributatogli dalle teen agers"
    all'epoca era davvero così idolatrato? non mi sembra tanto il tipo...

  6. #9656
    Il Nonno L'avatar di Gil-galad, Re degli Elfi
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    Citazione Originariamente Scritto da Ruri Visualizza Messaggio
    Chi sarebbe il tipo? E comunque io più che altro ho rotflato leggendo l'incipit

    PAOLA (COSENZA) - Sta in "mano" al sondar che da questa mattina sta lavorando nei fondali del Tirreno cosentino la verità sulla nave affondata nelle acque di Cetraro.
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  7. #9657
    Lo Zio
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    Predefinito Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)

    D'Alema patetico. Tarantini da quand'e' che e' "ricercato"? metà 2009? Nel 2006-2007 sicuramente il reclutatore di escort nonchè di protesi mediche secondo me stava già maneggiando, o quanto meno stava cominciando a intessere relazioni particolari.

  8. #9658
    Lo Zio
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    Citazione Originariamente Scritto da Gil-galad, Re degli Elfi Visualizza Messaggio
    Chi sarebbe il tipo? E comunque io più che altro ho rotflato leggendo l'incipit



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    Non hai capito, e' una licenza poetica: "e il sondàr m'e' dolce in questo mare" (semi-cit.)

  9. #9659
    Chiwaz
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    Citazione Originariamente Scritto da Rick_Hunter Visualizza Messaggio
    D'Alema patetico. Tarantini da quand'e' che e' "ricercato"? metà 2009? Nel 2006-2007 sicuramente il reclutatore di escort nonchè di protesi mediche secondo me stava già maneggiando, o quanto meno stava cominciando a intessere relazioni particolari.
    Veramente ha ragione.

    Tu prima di stringere la mano a qualcuno ti fai dare la sua fedina penale?

  10. #9660
    Il Nonno L'avatar di sandroanac
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    Mi pare che qui si sia parlato anche di Placido, ergo lo posto qua:

    Il caso - Dopo le accuse ai «cineasti che non lavorano»
    Placido infuriato: non sono un parassita denuncio Brunetta
    Bondi: solidarietà al ministro, la penso come lui

    MILANO — Il riferimento fatto venerdì dal ministro Renato Brunetta ai «cineasti parassiti» ha irritato molti. In particolare, quello sull'Italia «placida e leggermente schifosa» ha portato Michele Placido a querelare il ministro per calunnia: «Sono indignato, anzi indignati siamo io e i miei familiari perché ha usato il mio nome», ha commentato da Venezia, dove aveva portato il suo film sul '68, Il grande sogno.

    Dopo una notte di silenzio, il regista ha affidato il contrattacco ad una lettera aperta al ministro. Si legge: «Ha sbagliato persona, per questo la denuncio. Questo signore che lei chiama Placido, leggermente schifoso, lavora per il comune di Roma, Teatro Tor Bellamonaca, gratis da cinque anni e gratis ha creato un teatro in Calabria. I miei ultimi tre film di sovvenzioni non ne hanno avute e hanno incassato 14 milioni di euro. Non voglio dilungarmi sulla mia carriera come attore con lavori con Monicelli, Rosi, Tornatore, Albertazzi, Strehler, Ronconi: fannulloni anche loro? In Francia sarei un pezzo della cultura francese, qui sono un pezzo come ha detto lei leggermente schifoso. La denuncio per questo, ma forse vengo ingiuriato perché non ho mai votato per Berlusconi?». E ancora: «Ho sempre cercato di servire lo Stato pensando che cinema e teatro hanno una funzione civile importante. La denuncio perché offende il mio nome, la mia dignità e non distingue come non ha distinto 40 anni di lavoro». Infine, un sibillino post scriptum: «Il mio prossimo film è prodotto dalla Fox e l'anno prossimo mi trasferisco in Francia per un contratto come regista già firmato con la Pathé cine. Le voglio ricordare il titolo del film, Miserere!. E non è una battuta».

    A dare una risposta, dopo il «no comment» di Brunetta, ci ha pensato Sandro Bondi: «Piena solidarietà a Brunetta, denunciato da Placido per aver espresso ciò che pensa la maggioranza degli italiani e ciò che penso anche io». Intanto, contro il suggerimento di «chiudere il rubinetto del Fus», sono intervenuti il presidente e il coordinatore di Centoautori, Stefano Rulli e Andrea Purgatori: «La risposta alla becera propaganda di Brunetta è ricordargli che da anni chiediamo una legge che sganci il cinema dalla politica». Alle critiche si è associato Ignazio Marino, candidato alla segreteria del Pd: «Le parole di Brunetta entrano in quel sistema intimidatorio che sembra l'unico che il governo conosca. "Via i fondi se non vi comportate bene". Questo è il messaggio».
    A sto punto scatta la domanda:
    ma quanti soldi danno con sto FUS, visto che si lamentano tanto?

  11. #9661
    Lo Zio
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    Citazione Originariamente Scritto da Chiwaz Visualizza Messaggio
    Veramente ha ragione.

    Tu prima di stringere la mano a qualcuno ti fai dare la sua fedina penale?

    Certo che no, ma io non sono un personaggio politico influente. Sinceramente queste cene private, incontri con imprenditori vari da parte di politici non mi piacciono. Mi puzzano di amicizie pericolose e possibili futuri favoritismi...se fossi un politico mi limiterei alle cene ufficiali o di partito. Ed anche in queste ultime verificherei di non far entrare cani e porci. Se poi uno si accontenta di fare politica in maniera defilata, passi anche se non conosce con chi parla, ma quando uno arriva ad alte cariche dello Stato pretendo piu' responsabilità e attenzione.

  12. #9662
    King Elessar
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    Citazione Originariamente Scritto da sandroanac Visualizza Messaggio
    Mi pare che qui si sia parlato anche di Placido, ergo lo posto qua:



    A sto punto scatta la domanda:
    ma quanti soldi danno con sto FUS, visto che si lamentano tanto?
    Bondi ministro della cultura... non so se o

    Citazione Originariamente Scritto da Rick_Hunter Visualizza Messaggio
    Certo che no, ma io non sono un personaggio politico influente. Sinceramente queste cene private, incontri con imprenditori vari da parte di politici non mi piacciono. Mi puzzano di amicizie pericolose e possibili futuri favoritismi...se fossi un politico mi limiterei alle cene ufficiali o di partito. Ed anche in queste ultime verificherei di non far entrare cani e porci. Se poi uno si accontenta di fare politica in maniera defilata, passi anche se non conosce con chi parla, ma quando uno arriva ad alte cariche dello Stato pretendo piu' responsabilità e attenzione.
    non esageriamo... non dovrebbero neanche uscire di casa per ottenere una cosa del genere...

  13. #9663
    L'Onesto L'avatar di DBX
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    Citazione Originariamente Scritto da sandroanac Visualizza Messaggio
    Mi pare che qui si sia parlato anche di Placido, ergo lo posto qua:



    A sto punto scatta la domanda:
    ma quanti soldi danno con sto FUS, visto che si lamentano tanto?
    Questi qua hanno speso milioni per finanziare quella colossale schifezza che è Barbarossa e poi si lamentano???
    Cioè anche a me stanno sul ***** sti film 68-ini pacifondai, ma se è quello che vuole il mercato italiano...

    PS: Barbarossa è costato 30 milioni in totale, ma non so quanti siano stati effettivamente finanziati da Rai Fiction, Rai Cinema e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali

    PPS: Il problema di Barbarossa non è l'idea di base, che anzi mi piace molto, ma la realizzazione tecnica...

  14. #9664
    Lo Zio L'avatar di Ruri
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    Citazione Originariamente Scritto da Gil-galad, Re degli Elfi Visualizza Messaggio
    Chi sarebbe il tipo?
    Charles Widmore di Lost.

  15. #9665
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    Il problema del FUS è che in media finanzia film che nessuno si sognerebbe mai di andare a vedere, e che al botteghino recuperano si e no il 5% del costo

  16. #9666
    L'Onesto L'avatar di DBX
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    Citazione Originariamente Scritto da Jaqen Visualizza Messaggio
    Il problema del FUS è che in media finanzia film che nessuno si sognerebbe mai di andare a vedere, e che al botteghino recuperano si e no il 5% del costo
    Hai ragionissima, la critica a Brunetta però e che ha sbagliato obiettivo

  17. #9667
    Il Nonno L'avatar di sandroanac
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    Citazione Originariamente Scritto da Jaqen Visualizza Messaggio
    Il problema del FUS è che in media finanzia film che nessuno si sognerebbe mai di andare a vedere, e che al botteghino recuperano si e no il 5% del costo
    ma sti soldi dove vanno a finire?
    voglio dire, vanno a finanziare tutti i film indiscriminatamente?

  18. #9668
    L'Onesto L'avatar di DBX
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    Citazione Originariamente Scritto da sandroanac Visualizza Messaggio
    ma sti soldi dove vanno a finire?
    voglio dire, vanno a finanziare tutti i film indiscriminatamente?
    No, e quello che dice Jaqen non è del tutto corretto:

    Fondi FUS 2009

    Sul totale di 69.746.497,20 euro del Fus cinema, 30 milioni di euro sono destinati ai contributi sugli incassi
    ( I "contributi sugli incassi" sono ripartiti sulla base del successo di publlico nd DBX) e 11.446.497,20 vanno al Fondo per le attività cinematografiche previsto dalla Legge per il Cinema ( i film che non recuperano niente nd DBX).
    La ripartizione assegna 7 milioni di euro alle attività di promozione cinematografica in Italia, 2 milioni e 500 mila euro ai contributi per i cinema d'essai , 1 milione di euro a quelli per le associazioni culturali e 500 mila euro alle attività di promozione cinematografica all’estero.
    Ammontano, infine, a 10 milioni e 500 mila euro le risorse per i contributi destinati al Centro sperimentale di cinematografia e a 6 milioni e 800 mila euro quelli per la Fondazione “La Biennale di Venezia”.
    Ultima modifica di DBX; 13-09-09 alle 16:28:56

  19. #9669
    L'Onesto L'avatar di DBX
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    Predefinito Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)

    Sempre parlando di cinema:


    Reason Number 182403 on why America Sucks

    Charles Darwin film 'too controversial for religious America'

    Creation, starring Paul Bettany, details Darwin's "struggle between faith and reason" as he wrote On The Origin of Species. It depicts him as a man who loses faith in God following the death of his beloved 10-year-old daughter, Annie.

    The film was chosen to open the Toronto Film Festival and has its British premiere on Sunday. It has been sold in almost every territory around the world, from Australia to Scandinavia.

    However, US distributors have resolutely passed on a film which will prove hugely divisive in a country where, according to a Gallup poll conducted in February, only 39 per cent of Americans believe in the theory of evolution.
    Movieguide.org, an influential site which reviews films from a Christian perspective, described Darwin as the father of eugenics and denounced him as "a racist, a bigot and an 1800s naturalist whose legacy is mass murder". His "half-baked theory" directly influenced Adolf Hitler and led to "atrocities, crimes against humanity, cloning and genetic engineering", the site stated.

    The film has sparked fierce debate on US Christian websites, with a typical comment dismissing evolution as "a silly theory with a serious lack of evidence to support it despite over a century of trying".

    Jeremy Thomas, the Oscar-winning producer of Creation, said he was astonished that such attitudes exist 150 years after On The Origin of Species was published.

    "That's what we're up against. In 2009. It's amazing," he said.

    "The film has no distributor in America. It has got a deal everywhere else in the world but in the US, and it's because of what the film is about. People have been saying this is the best film they've seen all year, yet nobody in the US has picked it up.

    "It is unbelievable to us that this is still a really hot potato in America. There's still a great belief that He made the world in six days. It's quite difficult for we in the UK to imagine religion in America. We live in a country which is no longer so religious. But in the US, outside of New York and LA, religion rules.

    "Charles Darwin is, I suppose, the hero of the film. But we tried to make the film in a very even-handed way. Darwin wasn't saying 'kill all religion', he never said such a thing, but he is a totem for people."

    Creation was developed by BBC Films and the UK Film Council, and stars Bettany's real-life wife Jennifer Connelly as Darwin's deeply religious wife, Emma. It is based on the book, Annie's Box, by Darwin's great-great-grandson, Randal Keynes, and portrays the naturalist as a family man tormented by the death in 1851 of Annie, his favourite child. She is played in the film by 10-year-old newcomer Martha West, the daughter of The Wire star Dominic West.
    Early reviews have raved about the film. The Hollywood Reporter said: "It would be a great shame if those with religious convictions spurned the film out of hand as they will find it even-handed and wise."
    Mr Thomas, whose previous films include The Last Emperor and Merry Christmas Mr Lawrence, said he hoped the reviews would help to secure a distributor. In the UK, special screenings have been set up for Christian groups.

    http://www.telegraph.co.uk/news/worl...s-America.html

  20. #9670
    Chiwaz
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    Citazione Originariamente Scritto da Rick_Hunter Visualizza Messaggio
    Certo che no, ma io non sono un personaggio politico influente. Sinceramente queste cene private, incontri con imprenditori vari da parte di politici non mi piacciono. Mi puzzano di amicizie pericolose e possibili futuri favoritismi...se fossi un politico mi limiterei alle cene ufficiali o di partito. Ed anche in queste ultime verificherei di non far entrare cani e porci. Se poi uno si accontenta di fare politica in maniera defilata, passi anche se non conosce con chi parla, ma quando uno arriva ad alte cariche dello Stato pretendo piu' responsabilità e attenzione.
    evabbè.
    Duri e puri fino alla morte.

    Proprio non c'è la più pallida idea di come funzionino le cose.

  21. #9671
    Banned L'avatar di Charles Bronson
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    dedicato a tutti quelli della dittatura più o meno morbida e del regime berlusconiano. andatevene a vivere laggiù dove comanda il pueblo


    Urlò in tv: "Abbiamo fame". Cubano condannato a due anni

    Il Tribunale Supremo (Corte di Cassazione) dell’Avana ha confermato oggi la condanna a due anni di carcere contro Juan Carlos Gonzalez Marcos 'Panfilo', il quale urlò «abbiamo fame» durante la ripresa di un video. Lo ha detto all’ANSA una fonte della dissidenza.
    'Panfilo', 48 anni, è stato condannato ad agosto da un Tribunale municipale per «pericolosità sociale predelittiva».
    Il Tribunale Supremo non ha accolto il ricorso. «Il processo è durato mezz'ora ed è stato a porte chiuse. Non hanno fatto entrare due diplomatici, uno del Canada e l’altro del Regno Unito, giunti come osservatori», ha detto Richard Rosellò, osservatore della Commissione di diritti umani, al quale non è stato neanche permesso di entrare in aula.
    Non si possono presentare altri ricorsi, ha detto Rosellò, ribadendo che 'Panfilo' «non ha commesso alcun reato» e che «è stato condannato per motivi politici».

  22. #9672
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    Viva el Presidiente! (giocato troppo alla demo di tropico 3)

  23. #9673
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    Di quel gioco ricordo che prendendo la via socialista si perdeva sempre

  24. #9674
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    prima puntata di Ballarò cancellata per martedì, puntata speciale in prima serata di Vespa sulle nuove case abruzzesi

  25. #9675
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    Citazione Originariamente Scritto da Caesar86 Visualizza Messaggio
    Di quel gioco ricordo che prendendo la via socialista si perdeva sempre
    Nel nuovo ho visto che quelli dell'URSS sono dei pezzenti avari che ti mandano sempre meno aiuti degli ammericani, che però sono più "a tiramento"

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