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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
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Originariamente Scritto da
Jaqen
inficia il discorso di unbiased
Lo inficerebbe se fosse dimostrato che i farmacisti si metteranno tutti d'accordo per non vendere farmaci per la contraccezione di emergenza. Attendo una dimostrazione di questo assunto, o almeno, tanto per cominciare, di un motivo logico per cui dovrebbero farlo.
Fermo restando che, ribadisco, per me possono liberalizzare tutto quello che vogliono domani e non ho nulla in contrario.
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
Uffaaah.... Quello che inficia il tuo discorso, che andrebbe bene in un mondo di libero mercato allo stato puro, è il fatto che non una farmacia non la può aprire un qualunque cittadino, o meglio, è molto più difficile da aprire di molti altri esercizi.
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
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Originariamente Scritto da
Gnappo_gheyz
Troppo scontata :snob:
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Jaqen
Uffaaah.... Quello che inficia il tuo discorso, che andrebbe bene in un mondo di libero mercato allo stato puro, è il fatto che non una farmacia non la può aprire un qualunque cittadino, o meglio, è molto più difficile da aprire di molti altri esercizi.
Non vedo il nesso. Per quale motivo non etico il farmacista dovrebbe rifiutarsi di vendere un prodotto, pur nell'attuale condizione di difficoltà nell'aprire farmacie?
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
Fintanto che c'è una legge dello stato sei un gran bel farabutto a celarti dietro l'obiezione di coscienza. Secondo me saresti bello che perseguibile, altrimenti ti levi dalle balle e fai fare il tuo lavoro da qualcuno che evidentemente è più professionale di te.
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Rei Ayanami
Fintanto che c'è una legge dello stato sei un gran bel farabutto a celarti dietro l'obiezione di coscienza. Secondo me saresti bello che perseguibile, altrimenti ti levi dalle balle e fai fare il tuo lavoro da qualcuno che evidentemente è più professionale di te.
Prima potevi non averlo notato, ora però ti ho avvertito che stiamo parlando di una proposta di legge su questo tema. Spero per te che tu stia solo facendo finta di non capire.
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
Si fa macroscopica la menzogna di Claudio Scajola. Quattro testimonianze, un atto notarile e numerose tracce bancarie documentano ora che il ministro per lo Sviluppo economico conosceva la provenienza degli 80 assegni "neri" che, nel luglio del 2004, per un valore di 900 mila euro, pagarono più della metà della sua casa al 2 di via del Fagutale. Le testimonianze - oggi agli atti dell'inchiesta di Perugia sulla "cricca" dei Grandi Appalti - provano che di quegli assegni, il giorno del rogito, il ministro era materialmente in possesso. Di più: dimostrano che Scajola, pure assolutamente consapevole del prezzo reale di vendita - 1 milione e 710 mila euro - di quel magnifico appartamento che affaccia sul Colosseo, dispose che quella cifra venisse dissimulata, dichiarando di fronte a un notaio che era pari a soli 600 mila euro. Perché il Fisco non vedesse, ma, soprattutto, perché venisse così cancellata ogni traccia di almeno due circostanze: i 200 mila euro in contanti che, poco tempo prima dell'acquisto, aveva consegnato alle venditrici e il suo legame con l'architetto Angelo Zampolini, la "tasca" del costruttore Diego Anemone, il professionista, oggi indagato per riciclaggio, da cui aveva ricevuto quegli 80 assegni.
Veniamo dunque a quel luglio del 2004. Al contenuto delle quattro testimonianze in grado di ricostruire i passaggi chiave di questa vicenda. A quegli 80 assegni e alla loro storia. Scajola è da appena un anno nuovamente ministro. Costretto alle dimissioni dal Viminale nel 2002 per la vicenda Biagi ("un rompicoglioni", lo apostrofa da morto) viene recuperato dopo un breve purgatorio dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che lo issa sulla poltrona dell'Attuazione del Programma. L'uomo ha ripreso energia e peso politico. Decide di acquistare una casa a Roma e per questo coinvolge Diego Anemone, il "costruttore" dei Potenti, l'anima di quella "Cricca" che governa i Grandi Appalti. Soprattutto, il costruttore che al Viminale è di casa. Anemone mette a disposizione di Scajola l'architetto Angelo Zampolini, il suo spicciafaccende per questioni delicate e di riguardo. E il professionista si sbatte come può. Trova subito qualcosa di interessante e importante al Gianicolo, il terrazzo di Roma. Ma la soluzione non è gradita al ministro. Quindi si rimette al lavoro. E' fortunato. Le sorelle Barbara e Beatrice Papa vendono infatti in via del Fagutale 2 una magnifica casa di rappresentanza dal cui salone si tocca con la mano il Colosseo. Scajola gradisce. Comincia la trattativa e l'accordo si trova a 1 milione 700 mila euro.
Le due sorelle - come racconteranno candidamente alla Finanza durante una serie di interrogatori sostenuti dalla produzione di documenti che hanno gelosamente custodito - sono lusingate dall'acquirente e non stanno certo a discutere su modi e tempi del pagamento. Ricevono subito 200 mila euro in contanti dalle mani del ministro che - raccontano - dividono equamente a metà. Anche se, a fronte di quel pagamento, non sottoscrivono alcun contratto preliminare. O, se lo fanno, è una scrittura privata che, ad acquisto concluso, viene stracciata. L'architetto Angelo Zampolini è al corrente di quella prima tranche di contanti e, interrogato, sostiene di non essere stato lui a metterli a disposizione. "Ritengo fossero del ministro", dice. E' un fatto che, in vista del rogito, secondo uno schema collaudato, si mette invece in moto per confezionare, per conto di Anemone, lo strumento di pagamento in grado di non lasciare traccia del generoso contributo con cui il costruttore si prepara a rendere Scajola un felice padrone di casa.
Anemone - racconta Zampolini ai pm - gli consegna 900 mila euro in contanti che lui stesso porta all'agenzia 582 della "Deutsche bank" (dove ha un conto) perché vengano cambiati in 80 assegni circolari intestati alle due sorelle Papa. Ottanta, si badi bene. Non uno, non due, non tre. Ma ottanta. C'è una ragione in quella singolare richiesta di cambio. Gli assegni circolari devono avere importi inferiori ai 12 mila e 500 euro, soglia oltre la quale la banca è tenuta a segnalare l'operazione al circuito interbancario e alla Guardia di Finanza. Anemone e Zampolini sono infatti convinti che, in questo modo, nessuno andrà a ficcare mai il naso in quella operazione. Ma sbagliano. Alla "Deutsche", evidentemente, trovano qualche funzionario pignolo che, in quel luglio di sei anni fa, vede in quella curiosa operazione di cambio quella che, tra gli addetti, si chiama "operazione sospetta di frazionamento". E per questo la segnala al circuito interbancario. E' il granello di sabbia che - oggi lo sappiamo - farà saltare più avanti l'intero "sistema Anemone".
Zampolini, che ignora quale pasticcio abbia appena combinato, esce dunque dalla "Deutsche" con i 900 mila euro di Anemone trasformati in 80 assegni circolari e, il 6 luglio, quegli assegni sono nelle tasche di Scajola. Su questo punto, infatti, i ricordi delle sorelle Papa sono nitidi. E' un giorno particolare. Si separano dalla casa di famiglia e, per giunta, il rogito si firma nell'ufficio del Ministro. Il notaio Gianluca Napoleone, che redige e convalida la compravendita, dà infatti atto oltre che della sua presenza, del solo Scajola e delle Papa. E' il ministro che consegna gli assegni. "Tutti insieme", ricordano le sorelle. Ottanta assegni della "Deutsche" per un valore di 900 mila euro e alcuni assegni del banca san Paolo Imi per 600 mila euro. Quest'ultimo - 600 mila - è il "prezzo in chiaro" della casa. Quello per cui il ministro ha acceso un regolare mutuo con il san Paolo. Il solo che deve comparire. Interrogato, il notaio Napoleone che, a stare al racconto delle sorelle Papa, sta autenticando una compravendita che non risponde alla realtà, si giustifica spiegando che, almeno alla sua presenza, quei 900 mila euro non vengono scambiati. E comunque che, in quel 2004, la legge non impediva ancora eventuali scritture private tra le parti che integrassero il prezzo dichiarato di vendita.
E' un fatto che la sera del 6 luglio, l'affare è chiuso. Le due sorelle Papa, nei giorni successivi, verseranno sui propri conti bancari quella piccola fortuna in decine di assegni circolari di cui continuano a non comprendere la ragione, ma di cui non hanno azzardato di chiedere spiegazione. E' l'ultima traccia che chiude il cerchio. Di quegli 80 assegni, ormai, è scritta la storia. Da cima, a fondo. Le impronte del ministro non possono essere più cancellate. (30 aprile 2010)
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dai nessuno nessun topic aperta su questo... ???!!!???
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Originariamente Scritto da
Unbiased
Prima potevi non averlo notato, ora però ti ho avvertito che stiamo parlando di una proposta di legge su questo tema. Spero per te che tu stia solo facendo finta di non capire.
Io sto parlando in generale di chi si fa scudo dell'obiezione per non fare il proprio lavoro. Mi sa che non ci stiamo capendo.
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Originariamente Scritto da
TeoN
Contando che ho fatto un titolo per il titolo lombardo di boxe e un titolo italiano di kick con 5 diotrie per occhio direi che sei un cagasotto :fag:
E tenere in casa i manubri ci sono soprammobili migliori :fag:
Ti prendo per il culo eh ? ;)
Dai ricordami quando fai lezione che ti vengo a trovare e vedere un po' :asd:
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Originariamente Scritto da
dualismo_2000
. Se intraprendi quella carriera sai che incontrerai la possibilità di o.. prescrivere/vendere pillole del giorno dopo (che, per la millesima volta, non sono le pillole abortive RU 486). Lo sai e lo devi mettere in conto, e ne devi anche trarre le conseguenze.
..
Citazione:
Originariamente Scritto da
Unbiased
Scusa se te lo dico, ma temo che quello che non sa di cosa parla sia tu. Con l'aggravante che non hai nemmeno letto gli altri interventi, visto che è stato detto che al momento la RU486 non è in vendita in farmacia, quindi "se ci si mettono anche i farmacisti a non venderla" al momento è del tutto gratuito....
mi sa che sei tu quello con la lettura selettiva :boh2:
per quanto riguarda le farmacie, quando vinci un concorso stipuli un patto con lo stato che ti obbliga a vendere tutto ciòche è nel prontuario farmaceutico. Non ti va bene? Ci sono tanti lavori disponibili .....
oppure,come dicono quelli di destra, emigra!!!
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Originariamente Scritto da
Gnappo_gheyz
Non puo' esistere un partito dell'amore senza Bocchino.
Bocchino si dimette, la Carfagna replica "Non importa, ne faremo un altro"
lol sarnath'd
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Originariamente Scritto da
Jaqen
Allora dualismo, posto che concordo in linea di massima su quanto dici specie per quel che riguarda la situazione di non liberismo in italia che inficia il discorso di unbiased, e non voglio entrare nel discorso delle farmacie, qua stai facendo un errore gravissimo (e rischi che anche a te si possa dire che non hai idea precisa di quello che dici :asd:). Preciso un paio di cose per la situazione medica.
Ho pochissimo tempo per scendere nei dettagli, ma fondamentalmente, l'introduzione della pratica dell'aborto come "legale" è troppo recente rispetto agli oltre 2000 anni di storia della medicina in cui, sostanzialmente, l'etica della medicina discendeva dal famosissimo giuramento d'Ippocrate. Che dice in soldoni 4 cose: non ucciderò volontariamente i miei pazienti, non prescriverò cose contro la loro volontà, non farò mai abortire una donna, non mi porterò a letto i loro familiari (vero c'è anche quello :asd:)
Infatti, vi siete mai chiesti perchè non si usi più quel giuramento e sia facoltativo? Proprio per queste ragioni :sisi:
In pratica, OBBLIGARE un qualunque medico, (specie considerando quando è stata introdotta la legge), a effettuare quello che si può essere legittimati a considerare un omicidio, sarebbe stato (ed è onestamente tuttora) inconcepibile. La libertà di scelta era ed è l'unica via. Questo non toglie che ci sia la necessità di distribuire equamente gli obiettori sul territorio (e qui in lombardia immagino che con formigoni al potere il problema ci sia).
Quindi, il paragone con il servizio militare, è molto più azzeccato di quanto non sembri.
Discorso che può valere in un dato gap di tempo per le persone che si sono laureate in farmacia PRIMA che un dato farmaco venisse considerato legale.
Però non direi che è valido in assoluto, se una persona si laurea domani, dopodomani deve vendere tutto quello che le leggi dello stato gli impongono di vendere al momento della laurea.
E in ogni caso a questo punto lo stato ha il dovere di assicurarsi che in ogni luogo, per ogni tot di abitanti, ci sia un dato numero di farmacisti non obiettori.
Citazione:
Originariamente Scritto da
Unbiased
Lo inficerebbe se fosse dimostrato che i farmacisti si metteranno tutti d'accordo per non vendere farmaci per la contraccezione di emergenza. Attendo una dimostrazione di questo assunto, o almeno, tanto per cominciare, di un motivo logico per cui dovrebbero farlo.
Fermo restando che, ribadisco, per me possono liberalizzare tutto quello che vogliono domani e non ho nulla in contrario.
Una risposta in due lettere: CL
Se vengono date licenze solo a farmacisti ciellini, è pure normale che non basta andare dalla farmacia sotto casa a quella affianco per trovare il medicinale.
E per farmaci da prendere urgentemente non è proprio simpaico costringere una donna a una trasferta.
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
Io ero rimasto che questi farmaci li prescrive un medico.
Ci manca solo che i farmacisti possano rifiutarsi di obbedire ad una ricetta medica.
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
Non è che si rifiutano di dartela, è che non la mettono proprio nell'inventario, per cui quando gliela chiedi ti dicono che non ce l'hanno né intendono procurarsela. E comunque sì, il problema inizia già con il reperire un medico disposto a prescrivere la pillola del giorno dopo, dato che anche lì sono in molti ad opporre l'"obiezione di coscienza".
Mi pare che sia stato l'estate scorsa che tv notte o un'altra trasmissione del genere ha fatto un servizio in proposito riguardo ad una coppia che ha dovuto girarsi Roma in lungo ed in largo per quasi tutta la notte prima di riuscire a trovare un medico che prescrivesse la pillola e poi ha dovuto girare per buona parte del giorno successivo per trovare una farmacia che gliela vendesse. E notare che l'efficacia della pillola del giorno dopo decresce esponenzialmente con l'aumentare del tempo dopo il rapporto...
[edit]
Era un articolo de la stampa.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
abaper
per quanto riguarda le farmacie, quando vinci un concorso stipuli un patto con lo stato che ti obbliga a vendere tutto ciòche è nel prontuario farmaceutico. Non ti va bene? Ci sono tanti lavori disponibili ....oppure,come dicono quelli di destra, emigra!!!
Occhio che se la pdl in questione concluderà positivamente il suo iter parlamentare dovrai cominciare a cercare casa oltre confine :asd:
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Originariamente Scritto da
King Elessar
Se vengono date licenze solo a farmacisti ciellini, è pure normale che non basta andare dalla farmacia sotto casa a quella affianco per trovare il medicinale.E per farmaci da prendere urgentemente non è proprio simpaico costringere una donna a una trasferta.
E perché mai dovrebbero dare le licenze solo a farmacisti ciellini?Se andiamo a cercare ipotesi limite, possiamo anche pensare a nessun farmacista obiettore. Verosimilmente, invece, qualcuno si può avvalere di quella opportunità e qualcuno no, come accade per l'aborto.
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Perché la sanità in Lombardia è occupata da CL. Davvero ne sei all'oscuro?
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Quindi in Lombardia non si abortisce? Perché l'obiezione di coscienza è già prevista dalla 194 per quell'intervento.
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Dai, non fare finta di non capire. Nelle strutture pubbliche ti fanno molte più storie che nelle altre regioni, idem per l'amniocentesi e le diagnosi prenatali (:facepalm:)
Poi se ti rivolgi alle cliniche private e paghi vai liscio come l'olio, ma tant'è
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
Non è che faccio finta di non capire, piuttosto mi pare che dipingere la Lombardia come la Castiglia del XV secolo sia un po' eccessivo ;)
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Originariamente Scritto da
Unbiased
Quindi in Lombardia non si abortisce? Perché l'obiezione di coscienza è già prevista dalla 194 per quell'intervento.
toh, fatti una cultura :asd:
http://milano.repubblica.it/dettagli...ettori/1428663
(in b4 repubblica, comunisti laicisti blablabla...)
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Unbiased
Non è che faccio finta di non capire, piuttosto mi pare che dipingere la Lombardia come la Castiglia del XV secolo sia un po' eccessivo ;)
Non mi sembra che nessuno lo stia facendo. Si fa notare come, più che altrove, si cerchi di imporre una visione etica tramite servizi pubblici che dovrebbero, teoricamente, rimanere neutrali :boh2:
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Originariamente Scritto da
dualismo_2000
Toh, fattene una anche tu :asd:
http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=392450
(in b4 Libero, formigoniani clericali blablabla...)
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
e quindi su una popolazione di 10000000 di pesrone di cui almeno 3 in età fertile dovremmo pensare che 57 siano tanti?
su che basi portami dei dati grazie perchè 57 potrebbero essere tanti come un'inezia se non ho dati con cui confrontare?
In ogni caso se tu vuoi fare un lavoro in cui offri un servizio pubblico o vendi tutto o vendi tutto non esiste che io devo girare come una trottola perchè il giorno che venderanno cellule staminali in pillola come farmaco salvavita non ti potrai rifiutare di venderla perchè a quel punto è omissione di soccorso...quindi vuoi fare l'obiettore di coscienza obietta con picco e pala facendo il cantoniere...che fai un paicere all'umanità...
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
tra qui e l'altro topic sulla Spagna, sembra che il testa a testa Steel84-Rei Ayanami possa contare su un altro aspirante al titolo :asd:
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
che sbaglio averti tolto dall'ignore rimediamo subito...il tuo post è inutile come il concime sull'asfalto.
mi sono accorto che non sono io che ti ho tolto dall'ignore sei tu che ha i cambiato nick per l'eensima volta visto la tua capacità di farti bannare a sangue.
che strano 8 anni 0 ban i tuoi invece non si contano...sarà che non sei in grado di parlare in maniera civile?
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mi fido perché mi sembri un esperto in materia
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
Allora, però adesso avete rotto con sta manfrina. Firestorm, le trollate personali così in BS già sono poco gradite, figurati in Titanic :|
In generale, andate ad aprirvi un topic spin off apposta se proprio dovete continuare, oppure vi date TUTTI (da unbiased a bronson a firestorm etc...) una bella polleggiata.
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Originariamente Scritto da
Unbiased
Non è che faccio finta di non capire, piuttosto mi pare che dipingere la Lombardia come la Castiglia del XV secolo sia un po' eccessivo ;)
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Originariamente Scritto da
Unbiased
Numeri che vogliono dire poco, perchè parlano di aborti, e non di pillole (che è l'argomento del contendere), perchè non dicono se sono in ospedali pubblici o privati, perchè non sono relazionati al numero di richieste, perchè non dice quanti di questi siano stati resi necessari dalle condizioni della madre, e quanti siano richiesti per motivi di altro genere... di che parliamo?
Per il resto mi sembra tu viva nel paese dei pony colorati, se pensi che la decisione di obiettare sia una decisione che riguarda il singolo farmacista, unica eccezione in un mare di farmacisti non obiettori, e non consideri tutti i magheggi che stanno dietro le assegnazioni delle licenze e le organizzazioni cielline.
cambiando argomento:
VITOOOOOOOR!!!
http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=392450
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Originariamente Scritto da
Unbiased
Lasciami riassumere il tuo ragionamento. :uhm:
Hai tirato fuori dal nulla una domanda retorica palesemente inverosimile ("Quindi in Lombardia non si abortisce?") che nessuno aveva ventilato, poi ti sei dato la risposta da solo, scontata, per dimostrare che avevi ragione?
Bel filo logico. :asd:
E' possibile abortire in Lombardia? Ovviamente si, Captain Obvious.
E' difficile trovare un ginecologo non obiettore in Lombardia, soprattutto quando parliamo di strutture pubbliche?
Questo è il nocciolo della questione.
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Originariamente Scritto da
Recidivo Visual
Li siete messi male allora... :no:
Piuttosto come va il pargolo?
una meraviglia, grazie
settimana prossima compie un anno e il mio piccolo bonzetto comincia a muovere i primi passi
:D
: orgogliodepapà:
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
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Originariamente Scritto da
dualismo_2000
Lasciami riassumere il tuo ragionamento. Hai tirato fuori dal nulla una domanda retorica palesemente inverosimile ("Quindi in Lombardia non si abortisce?") che nessuno aveva ventilato, poi ti sei dato la risposta da solo, scontata, per dimostrare che avevi ragione?Bel filo logico. E' possibile abortire in Lombardia? Ovviamente si, Captain Obvious. E' difficile trovare un ginecologo non obiettore in Lombardia, soprattutto quando parliamo di strutture pubbliche?Questo è il nocciolo della questione.
Forse è meglio che non ti dedichi ai riassunti, perché non sei molto in grado.La sequenza logica che fatichi ad afferrare è stata la seguente.Mi è stato detto che la Lombardia (che peraltro, ricordiamolo ai meno forti in geografia, è una regione su venti, mentre l'eventuale legge si applicherebbe anche nelle restanti diciannove) è in mano ad una pericolosa setta che impedirebbe la circolazione di farmaci per la contraccezione d'emergenza, al che ho chiesto se la stessa setta impedisse anche gli aborti, visto che in quell'ambito l'obiezione è già contemplata dalla legge 194.Poi sei arrivato tu con fare baldanzoso a suggerirmi di farmi una cultura, al che ti ho dimostrato che in Lombardia sono avvenute 20.853 IVG su 121.406 in Italia intera (questo a beneficio dell'altro brillante utente delle staminali nelle scatolette di Tic Tac, che chiedeva dati di riferimento, essendo evidentemente sprovvisto di google). Insomma, un aborto su sei in Italia avviene in Lombardia, niente male per essere in mano ai fanatici religiosi. Tra l'altro, aggiungo che il dato sull'obiezione all'aborto è un po' diverso rispetto a quello sull'eventuale obiezione alla diffusione di farmaci contro la contraccezione d'emrgenza. E' noto infatti che molti ginecologi sono obiettori (e gli obiettori sono di più in regioni diverse dalla Lombardia, come Lazio, Campania e Basilicata) non per motivi etici, ma perché in quel modo evitano i rischi o anche solo l'impegno relativi a quell'intervento. Prima che arrivi un nuovo genio a chiedere se li ho intervistati tutti uno per uno, chiarisco che no, l'ho semplicemente dedotto dal fatto che se nel Lazio l'85.6% dei ginecologi è obiettore, un dato superiore per ordini di misura a quello della popolazione nel suo complesso, oltre ai motivi etici ne subentrano evidentemente altri.Nel caso della mancata vendita dei farmaci, invece, il farmacista non avrebbe nessun movente oltre a quello etico per obiettare, quindi è ragionevole supporre una minore adesione a quell'eventuale possibilità prevista dalla pdl in discussione.
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scusa Unbiased, tutto questo sbattimento perché uno ridacchiava a vanvera? resta ancora un po' in questo forum e capirai che qui ce n'è per così di gente per cui la logica e i dati non contano una ceppa, l'importante è dire caccapupù di tutto quello che riguarda Berlusconi, il suo governo e i suoi alleati, qualsiasi cosa facciano :asd:
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
Berlusconi Caccapupù! :fag:
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
IL CASO - «LA CAPITALE CI SCHIACCIA, NASCA LA VENTUNESIMA REGIONE»
«Secessione da Roma» Frosinone e Latina giurano a Fossanova
Referendum insieme con i «ribelli» di Rieti e Viterbo
ROMA—Il passo fino al santuario del Doctor Angelicus è lungo, forse troppo. «Ma noi lo faremo, sì, faremo il giuramento ». Certo suona bene, il Giuramento di Fossanova, però ha un retrogusto leghista, no? «Embè? Bossi sta combattendo per il suo territorio! Bravo! Noi per il nostro», dice intrepido Antonello Iannarilli, Pdl di tendenza forzista, presidente della Provincia di Frosinone: «Berlusconi non mi caccia, ma se mi caccia prenderò altre strade...». A parole sono decisi, decisissimi: basta con Roma padrona, se non ladrona. Il 17 maggio i consigli provinciali di Frosinone e Latina, in seduta comune, firmeranno un’intesa per far partire un referendum assieme agli altri «secessionisti» delle Province di Rieti e Viterbo. L’obiettivo sembra quasi una bestemmia: una Regione senza Roma, la Regione delle Province. «Si chiamerà la Ventunesima », anticipa Iannarilli, anche se detta così più che una regione sembra una legione, manco a dirlo, romana. Lo scenario del giuramento dovrebbe essere suggestivo, uno dei più carichi di senso e storia del basso Lazio. Fossanova. L’Abbazia. Dove morì Tommaso d’Aquino, mentre spiegava il Cantico dei cantici ai monaci cistercensi. Sarà duro e vagamente blasfemo star lì, sette secoli e spiccioli più tardi, a spiegare ai congiurati consiglieri provinciali come e quando bisognerà staccarsi dall’odiata capitale che «dati di Unioncamere alla mano, è cresciuta solo lei negli ultimi quarant’anni, a scapito di Frosinone, Latina, Viterbo e Rieti », insomma, a sbrogliare una faccenda di conti e spartizioni a pochi metri dalla stanza dove spirò il Dottore Angelico.
Ma ecco un contrattempo che dà alla rivolta un vago profumo di pochade. All’Abbazia cadono dalle nuvole. Tra i chiostri dove per la prima volta si sposarono gotico e romanico, i secessionisti laziali sono dei perfetti sconosciuti. «Chi viene? Noi non ne sappiamo nulla! », ride soave fratel Marco, uno dei quattro francescani polacchi che hanno preso il posto dei monaci. Beh, magari il superiore sa... «Macché. Noi a pranzo ci diciamo tutto, nemmeno lui sa nulla. E poi qui è tutto vincolato dalla Soprintendenza». «I frati non ne sanno nulla? Beh, tocca a Cusani organizzare », replica Iannarilli senza un plissé. Logico. Fossanova è nel territorio di Latina e Armando Cusani è il presidente della Provincia di Latina. Ma nel pomeriggio prefestivo l’organizzatore è introvabile. Che i congiurati si riuniscano nell’Abbazia o nel parcheggio dei pullman turistici lì tra i boschi pontini, la questione politica, anticipata ieri dal Tempo, non cambia. E crea imbarazzi. In soldoni, l’idea dei nuovi poteri capitolini previsti dalla legge su Roma ha generato gelosie e malumori. Inoltre la giunta appena sfornata dalla Polverini ha scontentato tanti, troppi. Specie nelle province. «A Roma ha vinto la Bonino. Noi l’abbiamo fatta eleggere, Renata: con 160 mila voti. E a Frosinone manco un assessore?», sbottano i rivoltosi. Francesco Storace, uno che ha il dono di dire pane al pane, la spiega così: «Idea eccellente. Era di Andrea Mondello prima del mio governo regionale, io la rilanciai. Nella prima stesura la devolution prevedeva la Regione di Roma, e la Regione delle Province è la salvezza del resto del Lazio. Peccato però che, ci fosse stato un assessore ciociaro nella giunta Polverini, della salvezza del Lazio non ne avrebbero mai parlato!».
Cauto, molto cauto Maurizio Stirpe, presidente di Confindustria Lazio: «La prospettiva di una secessione affascina sempre la gente. E io capisco l’amarezza degli amministratori di Frosinone che chiedono più attenzione. Ma noi, come industriali, stiamo lavorando in senso opposto: vogliamo fondere le associazioni territoriali». Non dev’essere un pomeriggio facile nel palazzo della Regione sulla Colombo. La Polverini è immersa nelle trattative con l’Udc, ballano poltrone (in gergo politichese: si valorizzano le competenze...). Una sua portavoce avvisa durissima che la governatrice non parla da due giorni di questa storia delle Province («ma che fa, mica lo scrive?»). «Toni sbagliati», dirà molto più tardi lei, Renata, a margine di un evento sportivo: «Un posto in giunta per il Pdl di Frosinone? Lavoreremo...». Curiosamente, viene mandato avanti un consigliere uscente, Donato Robilotta: «La Polverini non c’entra con la protesta delle Province, è polemica vecchia ». Mica vero. I ribelli rincarano: «Noi, traditi dai partiti. Ma Renata non ci ha difeso». Il vaso di Pandora degli egoismi sembra aperto, spiega Giuseppe De Rita: «Ognuno va per proprio conto, pensi alle vicende dell’Olimpiade di Torino, dell’Expo’ di Milano e all’infelice idea della Formula Uno a Roma ». Alemanno è comunque l’unico politico di rango a tirar fuori subito la testa: «Roma non se ne va dal Lazio. La Regione è l’area vasta della Capitale». Ma ormai le lingue sono imbrogliate. «Area vasta? Area metropolitana? Il sindaco di Roma ci offende», tuona Iannarilli: «Basta elemosina’ da questi. Ma che, stamo a scherza’?». E già tremano le volte che diedero riparo all’Aquinate.
Goffredo Buccini
corriere.it
01 maggio 2010
complimenti alla polverini.
avremmo potuto avere emma bonino :facepalm:
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
Ciao sono seminuovo (usato garantito).
E' qui che si parla di derive fascionazileghiste e si postano le tits?
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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
Comunque fatemi il favore: considerato che è un mese che ho staccato la spina, e che non ho proprio voglia di sbobinarmi le ultime 30 pagine, mi quotate i momenti salienti del mese, tipo le sparate più clamorose di Rey e gli insulti più estrosi di Bronson?
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