Reclamizzato come "La risposta della cinematografia sovietica a
2001: Odissea nello spazio", il film apparve in Italia nel 1974 mutilato dei primi 40 minuti, stravolgendone i dialoghi ed i profili dei personaggi, tutto deciso dalla casa di distribuzione italiana senza consultare il regista, onde "snellire" il film per fini di cassetta.
I titoli di testa ed il mesto accompagnamento dell'adagio di
Bach sono trasferiti nella sequenza iniziale, della passeggiata di Kelvin tra i boschi, in una similitudine con la scena finale. Sono soppressi la visita di Berton, il filmato dell'inchiesta e la sua corsa tra delle tangenziali avveniristiche.
Con il copione "riadattato" da
Dacia Maraini, si è fatto uso di un doppiaggio dialettale e contadino, tipico della filmografia di
Pasolini (il quale presta la voce al padre di Kelvin, rispettivamente con un marcato accento friulano e
nuorese), in accordo con la sua idea di ridurre la distanza intellettuale tra l'opera e lo spettatore.
Visionato alla
33ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia del 1972, indignato per tale scempio, giudicandolo "antitetico" rispetto all'originale, il regista Tarkovskij pregò inutilmente per la cancellazione del suo nome dai titoli. In contropartita, limitandosi alla pura traslitterazione della titolazione originale, sono accreditati degli interpreti assenti nella versione italiana, come Vladislav Dvoržeckij, nel ruolo di Berton. Nonostante tutto ciò
Solaris ottenne consensi di pubblico e di critica.
L'edizione italiana del film fu trasmessa per la prima volta sulla
Rete 2 RAI nel luglio 1976, in concomitanza con l'atterraggio della sonda automatica
Viking 1 sul suolo di
Marte.
La stessa versione è stata edita in videocassetta
VHS dagli anni novanta. L'edizione integrale è disponibile per la prima volta dal 2002 in
DVD, restaurata nelle immagini — tranne nei titoli di testa — e con l'audio in russo sottotitolato.