uventus: scende in campo Elkann. Idea Marotta
La Famiglia prepara provvedimenti. Sotto esame Ranieri e Blanc. Si cerca un dg e si studia un cambio di panchina
TORINO, 20 ottobre - Adesso rischiano davvero tutti. Non solo Clau*dio
Ranieri, perso nel suo la*birinto e consapevole ormai che l’avventura sulla panchi*na della
Juventus è giunta a fine corsa (tra una settimana o sette mesi lo stabiliranno i risultati), ma anche l’intera dirigenza di corso Galileo Fer*raris. L’azionista di maggio*ranza, infatti, ha intenzione di chiedere conto di ciò che sta succedendo e soprattutto di arginare il tracollo con un in*tervento diretto. «
Un segnale forte», dicono all’Ifil, che signi*fica la discesa in campo di John
Elkann, ovvero della Famiglia. Rimasto ai margi*ni delle sventure bianconere per tanti giorni, quasi che il ko con il Palermo appartenes*se alle disfunzioni fisiologiche di una stagione tiratissima, l’Ingegnere ha deciso di rom*pere gli indugi e di fare senti*re la voce del padrone. Il vice presidente della Fiat attual*mente è negli Stati Uniti, im*pegnato in prima persona a fronteggiare l’emergenza fi*nanziaria, ma l’incedere disa*stroso della Juventus ha var*cato l’Atlantico e provocato sinceri turbamenti. Preoccupazioni di cui John molto pro*babilmente parlerà con An*drea Agnelli a margine del Cda della Fiat che si svolgerà domani a Chicago e sarà occa*sione di un piccolo confronto in bianconero. «
C’è un aspet*to industriale messo a repen*taglio», la presa di coscienza di una realtà mutata all’im*provviso, capace di schiaccia*re sotto il peso di responsabi*lità soggettive i buoni propo*siti dell’estate. Ranieri e i ver*tici reclamizzavano scudetto e Champions League con la leggerezza delle fette tostate di certe pubblicità, l’impatto con gli avversari e quindi con la classifica si è rivelato al contrario doloroso.
ALIBI - Il dodicesimo posto, a cinque punti dalla retroces*sione, è un dato di fatto che annichilisce i discorsi buoni*sti sulla crisi che non c’è, sul momento nero, sulla fiducia nel tecnico e nella squadra. Parole per accendere un falò di vanità. A condannare la Juventus non ci sono solo i ri*scontri del campo, ma l’inca*pacità di produrre un calcio godibile a dispetto degli inter*venti compiuti sul mercato e le frizioni interne. Negate, sì, però reali, grandi e grosse. John Elkann ha intenzione di fare chiarezza personalmen*te e su tutto, in maniera da spazzare gli alibi e da mette*re ognuno davanti alle pro*prie colpe. Attraverso Carlo Sant’Albano, amministrato*re delegato dell’Ifi e membro del Consiglio di amministra*zione bianconero, si passerà alla fase interventista. Ranie*ri non è considerato l’unico colpevole di questa situazio*ne delicatissima, analoghe re*sponsabilità vengono attri*buite a Jean Claude
Blanc, l’ad che ieri ha cercato di smarcarsi con una serie di ri*flessioni abbastanza sconta*te: «
Avevano fissato l’obiettivo di tornare a vincere subito, perché la fiducia in se stessi si alimenta grazie ai successi. Ma non ci fermiano a questo risultato, sappiamo di dover lavorare di più e di dover sop*pesare la lista degli infortu*nati. Non è una scusa, perché siamo la Juventus e dobbia*mo vincere: lo sappiamo per*fettamente. Cerchiamo dun*que di capire bene, di analiz*zare bene, di prendere le deci*sioni giuste e di modificare al*cuni elementi che ci permet*tano di ridiventare vincenti».
CONTESTAZIONE - Non ba*sta, non più. Al di là dei tifosi, che hanno concesso alla squa*dra, a Ranieri e ai dirigenti ancora la partita contro il Real Madrid e il derby con il Torino, prima di far scattare la contestazione, Elkann pre*tende dell’altro. Teme, l’azio*nista di maggioranza, che sia a rischio il piano strategico che doveva riportare la Ju*ventus ai vertici. Perché ba*sterebbe fallire la qualifica*zione in Champions per inne*scare una spirale negativa vorticosa che intaccherebbe sia l’aspetto sportivo che quel*lo finanziario, non meno fon*damentale. E in sole sette partite la zona Champions si è allontanata di cinque punti. Elkann guarda con maggiore profondità nella crisi, prova a capirne l’origine e soprattutto cerca di scoprire quanto c’è di strutturale nei problemi che attanagliano la Juventus. E ascolta. Ascolta i resoconti di Sant’Albano che raccoglie idee e riflessioni del Consiglio d’amministrazione, lasciato solo apparentemente ai mar*gini di questa crisi.
LA QUESTIONE DG - Così John sta riflettendo se inter*venire subito, con l’inserimen*to di un uomo che si posizioni fra la società e la squadra per gestire l’aspetto sportivo. Il fa*moso direttore generale che nell’attuale organigramma è impersonato ad interim da Blanc. E se risultano contatti con il sampdoriano Beppe
Marotta, che resta il candida*to numero uno per prendere in mano non solo la gestione sportiva ma anche il mercato a partire da giugno, non è det*to che qualcosa accada prima. A immediata disposizione di John Elkann ci sarebbe per esempio Gian Paolo Montali, membro del Cda. Ma nelle scorse settimane si è parlato anche di Roberto Bettega, che potrebbe rientrare con il ruolo di consulente e mettere a disposizione la sua espe*rienza per superare la crisi, magari in attesa dell’arrivo dello stesso Marotta.
IN CASO DI ESONERO - E poi la questione tecnica. Elkann non sembra orientato a esonerare Ranieri subito, come uno di quei presidenti che si beccano l’eufemistica etichetta di “vulcanici” per le abitudini un po’ isteriche. Pensa, più che altro, a un cambio di fine stagione e ha in testa il nome di Cesare Prandelli. Ma se la situazio*ne precipitasse (vedi due sconfitte con Real e Toro), al*lora qualcosa potrebbe cam*biare anche in panchina. Una lista, in questo senso, esiste già e vede, non necessaria*mente in ordine di priorità, i nomi di Roberto
Donadoni, Gianluca
Vialli, Ciro
Ferrara e perfino di Roberto
Mancini, suggestiva ipotesi circolata con insistenza nelle ultime ore e, per ora, smentita dal*l’entourage dell’ex tecnico in*terista. Ma la situazione è fluida, può succedere di tutto e sicuramente, adesso,succe*derà qualcosa