Quindi all'interno di una sagra potrei vendere grappa distillata in cantina nella cassetta del gatto ?
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:rotfl:
ne ho parlato meglio con i miei amici, e la loro idea non era semplicemente quella di servire il limoncello "sfuso" agli avventori della festa, bensì anche quella di vendere le bottiglie anche in altre occasioni :rotfl: il bello è che il "cervello" della questione (un mio carissimo amico) è un laureato supermega specializzato e supercolto...
Beh è un pò come il tizio che ha gli ulivi e fa 150l/anno di olio...lo dà ai parenti e lo vende ad amici e conoscenti. Per questa tipologia di volumi non devo però dirti io quale sia la strada più calcata no? :asd:
Parti dal presupposto che il sistema HACCP si basa quasi tutto su autodichiarazione; potresti mentire per secoli sulle modalità di produzione di ciò che distribuisci e se (statisticamente improbabile ma possibile) nessuno viene mai a farti un controllo, puoi anche sputare in ogni bottiglia della grappa prodotta secondo le modalità da te riportate.
Io alla sagra del paese giravo con le bottiglie di Nardini nei tasconi laterali dei pantaloni: facevo finta di non far parte dello staff, la gente pagava la correzione ed io accorrevo.
Ovviamente se la tieni sul bancone ti fanno chiudere baracca... Non per fare pubblicità ma in molte sagre della mia zona vanno a ruba le grappe della Marzadro che hanno un grado alcolico nei limiti previsti per le sagre senza dover ricorrere a permessi particolari (non ricordo se sono 24% o 21% di alcool). Hanno il problema che devi acquistarne una scorta minima di tot euro (mi sembra siano sui 400) ma in mancanza di altro vanno via come la birra fresca all'Octoberfest...
Negli ultimi anni abbiamo abbandonato la formula grappette concentrandoci sulla combo panino onto+birra media :sisi:
Bon:
- soluzione economica: compri un unità DVD ( dual layer ) interna e la sostituisci a quella guasta. ( la vecchia è IDE? Se la mb supporta il SATA lo compri SATA perché gli altri si trovano male)
- soluzione migliore: compri un lettore blu-ray interno e lo sostituisci al l'unità guasta.
- soluzione dispendiosa: compri un masterizzatore blu-ray e lo sostituisci all'unità guasta.
- soluzione da me sconsigliata: compri un unità esterna solo se hai o una porta SATA esterna o un USB3.0 dove connetterlo.
E perché la soluzione esterna Masp la sconsiglia?
Perché se hai un desktop con lo spazio già preposto per contenere un lettore per dischi formato cd, cosa la prendi a fare una unità esterna che non saprai dove mettere? :D
:rotfl:
vedo la repubblica del tizio accanto a me in metro e noto che la versione stampata ha subìto lo stile delle interfacce tablet che sta impestando il web
spettacolare :rotfl:
i romani meritano ciò che hanno votato.
tanto peggio tanto meglio.
camminanti sembra uscito da The Walking Dead :rotfl:
:o
I white walkers di Game of Thrones :o
almeno ci evitava ste uscite buoniste da presa per il culo stile cornuti e mazziati.
per assurdo in confronto a questo incapace avrei preferito anche un pastafariniano massone pentastellato. :|
...ma se esso è stato votato dalla maggioranza dei miei concittadini, se lo tengano, mutismo e rassegnazione al passare il tempo più spesso ad essere inculati che a respirare. :smug:
p.s. sotto un certo punto di vista è anche corretto che i lucieociati non vengano più chiamati "nomadi", visto che quando si piazzano da una parte per riuscire a farli andar viah serve come minimo un bombardamento dall'orbita.
questi elementi sono più stanziali delle dolomiti e continuarli a chiamare "nomadi" è una palese presa per i fondelli.
memoria corta a roma, nevvero?
https://www.google.it/search?hl=it&s...69.Ed71DBWH7hU
a me della neve è importato meno rispetto al fatto che almeno la favela dietro casa, di cosiddetti "nomadi" che un giorno sì e l'altro pure intossicavano mezzo quartiere per i roghi dei beati cazzi loro, l'ha brasata via in maniera encomiabile.
la neve almeno è stata solo un fastidio, gestito ad minchiam ma temporaneo.
e se comunque le carenze di alemanno si sono espresse nell'arco del suo mandato, quelle di questo babbeo che abbiamo ora sono emerse fin dal principio.
comunque col senno di poi son tutti bravi, ma codesto orpello di neosindaco m'ha da subito inquietato.
p.s. da questo momento in poi mi riferirò ad esso come "L'Orpello di Defi". :rotfl:
Il divieto di fecondazione eterologa è incostituzionale.
Ma da qui a cinque anni rimarrà mezza legge approvata da Berlusconi e compagnia cantante? :rotfl:
talebani per sempre, IMHO
Ora non so precisamente ma comunque la Costituzione si occupa anche di salute, certo, è un diritto fondamentale :look:
btw, riassuntone. Mi raccomando le reazioni dei baciapile :asd:
Citazione:
Il divieto di fecondazione eterologa è incostituzionale. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità della norma della legge 40, che è entrata in vigore dieci anni fa e che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta. "Sulla questione è necessaria una condivisione con il Parlamento", è stato il commento del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. "Sono questioni che non si può pensare di regolare con un atto di tipo amministrativo, ma necessitano una condivisione più ampia, di tipo parlamentare. Alla luce delle motivazioni della Consulta - annuncia il ministro - al più presto comunicheremo la road map per l'attuazione della sentenza".
Per il ministro Lorenzin, "l'introduzione della fecondazione eterologa nel nostro ordinamento è un evento complesso che difficilmente potrà essere attuato solo mediante decreti". Inoltre, "ci sono alcuni aspetti estremamente delicati - sottolinea Lorenzin - che non coinvolgono solamente la procedura medica, ma anche problematiche più ampie, come ad esempio l'anonimato o meno di chi cede i propri gameti alla coppia e il diritto d chi nasce da queste procedure a conoscere le proprie origini e la rete parentale come fratelli e sorelle".
Legittimità. Dopo aver affrontato la questione della conservazione degli embrioni, della diagnosi preimpianto e del numero di embrioni da impiantare nell'utero materno, per la seconda volta la Corte era stata chiamata a giudicare la legittimità costituzionale di quella che è stata definita dagli avvocati difensori delle coppie la norma 'simbolo' della legge 40, cioè il divieto di fecondazione eterologa. Nel maggio 2012 la Corte Costituzionale decise di restituire gli atti ai tribunali rimettenti, per valutare la questione alla luce della sopravvenuta sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo sulla stessa tematica.
Cosa cambia. Con la decisione presa oggi dalla Corte Costituzionale sulla legge 40 cade innanzitutto il divieto di fecondazione assistita eterologa, previsto dall'art. 4 comma 3 della legge, che riportava: "È vietato il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo". Cadono anche, di conseguenza, i due incisi che recitano entrambi "in violazione del divieto di cui all'art. 4, comma 3", cioè del divieto di eterologa, previsti nei commi 1 e 9 dell'art. 9, che resta ovviamente immutato per le altre parti e per i suoi contenuti, compreso il divieto di disconoscimento di paternità in caso di eterologa. Incostituzionale, infine, anche l'art. 12 comma 1 sulle sanzioni: "Chiunque a qualsiasi titolo utilizza a fini procreativi gameti di soggetti estranei alla coppia richiedente, in violazione di quanto previsto dall'articolo 4, comma 3, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 300.000 a 600.000 euro".
Le reazioni. Sconcerto e preoccupazione per la decisione della Consulta sono stati espressi dalla Pontificia Addademia della vita che teme per le conseguenze che potranno derivarne. La dichiarazione di illegittimità costituzionale del divieto di eterologa "suscita molto sconcerto e gravi perplessità, perché questo divieto determinava una serie di garanzie soprattutto per il nascituro, a tutela della chiara identità dei genitori, con le relative responsabilità. La possibilità che ci sia una terza figura, spesso maschile, quindi una distinzione tra paternità biologica e una affettiva e sociale nella stessa coppia crea dei problemi", ha detto monsignor Renzo Pegoraro, Cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita. "Questa è l'ultima picconata, probabilmente la più grave, ad una legge che non è più quella che è stata approvata dal Parlamento", ha commentato Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la vita. Di parere opposto l'avvocato Filomena Gallo e Gianni Baldini, legali del procedimento di Firenze, i primi a sollevare il dubbio di legittimità costituzionale sull'eterologa, e rispettivamente Segretario dell'Associazione Luca Coscioni e docente università di Firenze. "La sentenza di oggi - commentano - che ha cancellato il divieto di eterologa ha valore di legge e non è oppugnabile. Da oggi non potrà mai più essere emanata dal Parlamento una legge che prevede il divieto di fecondazione di tipo eterologa".
Trenta sentenze nel tempo. Quello che riguarda la fecondazione eterologa è solo l'ultimo mattone di una legge, la 40 del 2004, smantellata pezzo a pezzo da decine di sentenze. Complessivamente, tribunali civili, tribunali amministrativi regionali e la Corte Costituzionale si sono pronunciati già 30 volte sul testo. Nel maggio 2004, appena due mesi dopo l'entrata in vigore della Legge 40, il tribunale di Catania negò il diritto ad eseguire la diagnosi preimpianto a una coppia portatrice di betatalassemia.
Un mese dopo, il tribunale di Cagliari consentì a una coppia di effettuare un'interruzione di gravidanza, con riduzione embrionaria, ottenuta con tecniche di procreazione medicalmente assistita (Pma), affermando che non vi è differenza tra gravidanza da Pma e gravidanza naturale. Nel 2005, ancora il tribunale di Cagliari sollevò la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 13 della legge nella parte in cui non consente di accertare, mediante la diagnosi preimpianto, se gli embrioni da trasferire nell'utero della donna siano affetti da malattie genetiche. Ma nel novembre 2006, la Corte costituzionale dichiarò manifestamente inammissibile la questione, senza entrare nel merito delle motivazioni. Nel 2007, il Tribunale di Cagliari e quello di Firenze hanno consentito l'accesso alla diagnosi preimpianto a due coppie.
Nel 2008, il Tribunale amministrativo regionale del Lazio annulla per eccesso di potere un passaggio delle Linee guida emanate dal ministero della Salute sulla Legge 40 in quanto ritenuto non coerente con quanto previsto dalla legge stessa. In questo modo, il Tar conferma quanto già scritto nella norma che prevede possano essere effettuate indagini cliniche diagnostiche sull'embrione. Risalgono allo stesso anno due ordinanze del Tribunale di Firenze relative all'articolo 14, commi 1-2 e 3 della legge, relativamente al divieto di crioconservazione degli embrioni soprannumerari, alla necessità di creazione di un numero massimo di tre embrioni e all'obbligo di impianto unico e contemporaneo di tutti e tre i suddetti embrioni. Il 1 aprile del 2009, una sentenza della Consulta dichiara l'illegittimità costituzionale proprio dell'articolo 14 commi - 2 e 3 della Legge 40, cancellando il limite dei tre embrioni e l'obbligo di impianto contemporaneo di tutti gli embrioni prodotti.
Dopo i pronunciamenti dei tribunali di Milano e Bologna, ancora nel 2009, si è arrivati al 2010 con due ordinanze del tribunale di Salerno che consente alla coppia ricorrente di accedere alla diagnosi preimpianto e di vedere impiantati solo gli embrioni che non presentassero mutazioni genetiche. In particolare, l'ordinanza ha un rilievo particolare perché per la prima volta viene riconosciuto alla donna "il diritto al figlio...". Nel 2010 seguiranno altre sentenze dei Tribunali di Firenze e Catania; nel 2011 si pronuncia solo una volta il Tribunale di Milano. Nel 2012 arriva invece l'ordinanza 150 della Corte costituzionale che riunisce i procedimenti dei tribunali di Firenze, Catania e Milano che basano il dubbio di legittimità costituzionale formulato sul divieto di fecondazione eterologa sia sulla violazione della Costituzione sia su una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo. Nelle motivazioni della Corte si legge che la cancellazione del divieto di fecondazione eterologa nel nostro ordinamento non crea vuoto normativo.
Nell'agosto dello stesso anno, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato l'Italia per violazione dell'articolo 8 della Carta Edu e a un risarcimento della coppia ricorrente, portatrice di fibrosi cistica, per il negato accesso alla diagnosi preimpianto. Nel novembre del 2012, il tribunale di Cagliari stabilisce che, in caso di impossibilità da parte di una struttura pubblica di fornire l'assistenza necessaria nell'ambito delle procedure di Pma, la coppia ricorrente possa ricorrere a una struttura privata convenzionata, oltre a poter accedere alla diagnosi preimpianto e alla crioconservazione degli embrioni soprannumerari. Questa sentenza, insieme a quelle successive dei tribunali di Firenze, Milano e Catania del 2013 che sollevano dubbi di legittimità sugli articoli 4 e 13 della legge, verranno discussi il prossimo 8 aprile dalla Corte costituzionale. Sempre nel 2013, si sono pronunciati anche il tribunale di Firenze e quello di Roma, quest'ultimo ordinando l'immediata applicazione della sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo del 2012. Il 14 gennaio e il 28 febbraio di quest'anno, infine, si è nuovamente pronunciato il tribunale di Roma sui ricorsi di due coppie, sollevando questione di legittimità dell'articolo 1 della Legge 4, perchè in contrasto con quanto previsto dalla Costituzione, chiedendo un nuovo parere della Consulta. Parere che è arrivato oggi, accogliendo i ricorsi e cancellando il divieto di eterologa.
Citazione:
L'INDAGINE
Gino e Crodino...Citazione:
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