About time
sarà anche una commedia romantica ma m'è piaciuto
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About time
sarà anche una commedia romantica ma m'è piaciuto
Merantau.
Di Gareth Evans.
Per la mia personale opinione, bellissimo, potente, anche più di The raid redemption dello stesso regista. Davvero sorprendente.
Finalmente ho visto Stalker, il film russo del '79 che ha ispirato la serie di videogiochi omonima.
Pellicola sicuramente di grandissima atmosfera, però cavolo se è lento!
E' strano, non posso dire che mi sia piaciuto, ma sicuramente è stata un'esperienza che mi è rimasta. Come se avessi fatto io stesso il viaggio nella "zona".
Devo recuperare altri film di Tarkovskij, alcuni dicono molto belli, come Sacrificio e Andrej Rublev.
Anche Godzilla non era male :sisi:Citazione:
Merantau.
Di Gareth Evans.
Per la mia personale opinione, bellissimo, potente, anche più di The raid redemption dello stesso regista. Davvero sorprendente.
:asd: lo so, lo so :asd:
Stalker bello il tema che trattano :sisi:
Tra l'altro cercati le info sulla realizzazione del film, pare che siano schiattate un po' di persone dello staff e si sospetta fosse stato per la location del film, una fabbrica chimica o cose simili :look:
E non ti guardare Solaris che rischi di perdere gli anni della tua vita nel tentativo :asd:
Sent from out of space lost in time
Ho visto il remake con George Clooney... al cinema!
Non potrò mai dimenticare la scena di quando si sono accese le luci. Eravamo una decina di persone in sala e si levò un coro di proteste... quando stai dormendo non è bello che ti mettano la luce di un faretto in faccia. :bua:
Psyco al cinema.
Grazie rassegna estiva! :alesisi:
Visto in serata alcolica con ragazza e amici quella boiata e pure sopravvalutata del "Il Capitale umano" del paraculo Virzì. Ora mi chiedo: ma possibile c'è gente che lo preferisca alla Grande Bellezza? No, perché ho amici che mi hanno frantumato le balle per un anno, convincendomi a vedere il nuovo film di Virzì . Ammetto di non amare molto il regista, ma in questo film supera tutti i luoghi comuni italiani: il ricco borghese banchiere con la "r" moscia che fa figo, la moglie che si trova l'amante sensibile e artistico, per scappare dalla noia della gabbia dorata, figlio sfigato che vuole compiacere il babbo, ragazza dark che si innamora del ragazzo emo problematico, leghista senza cultura e incivile e la Golino che giustamente è incinta a 50 anni.
Come si fa a prendere sul serio un film cosi? Il bello che Virzì vuole intrecciare le storie come il nuovo Altman (il cinema possa perdonarmi per aver nominato il grande maestro con Virzì) italiano, non riuscendo a completare o dare delle pennellate decise ai suoi personaggi, rimangono fissi e incompiute le loro storie senza portare sostanza alla storia o al loro modo di essere macchiette. Finale delirante, vincono tutti, alla fine i ricchi vincono e pure l'amooore "ciovane" da Emo oggi. Sarà che uscivo da due visioni come Il Caso Kerenes e Il Sospetto, ma davvero il film di Virzì è veramente scialbo, non ho capito l'esaltazione di molte persone e dei critici. Esagerati gli insulti di Libero (vabbè che parliamo a fare di questo Cioè dei quotidiani) , però mi trova d'accordo sui personaggi stereotipati da fiction Mediaset.
Transcendence, stracagatona
A me è piaciuto tantissimo invece, per certi versi migliore anche di La Grande Bellezza perché non c'è nessuna caduta di stile e rappresenta l'Italia per quello che è ed è sempre stata dagli anni '80 fino ad oggi senza mai cambiare e solo peggiorare. il film ha il pregio contrario di quello che dici tu: non cade mai nella solita cafoneria di certi altri film Italiani (mi viene in mente ad esempio "Smetto Quando Voglio" che è il solito film strapieno dei cliché italiani versus i soliti cliché ammeriggani).
Poi la scritta che appare alla fine è una ciliegina sulla torta :asd:
Forse ti sei immedesimato in uno dei personaggi e allora ti sei sentito offeso :lul:
:asd:
:asd:
Sei di Destra :sisi:
Io ho detto che mi sono piaciuti e li trovo entrambi quasi sulla stessa linea.
No, non sono di destra, nemmeno di sinistra, trovo limitante la classificazione in destra e sinistra in politica. Ho amici leghisti, ho capito quanto gli stereotipi e fare dell'erba tutto un fascio sia un male italiano (e non ). Esistono pure gli ignoranti e cafoni, non lo metto in dubbio, ma dipingere un personaggio come una macchietta non è il massimo, specialmente per un film che si vuole definire "uno specchio dell'Italia" naturalista. Il problema di Virzì è che parla per frasi fatte, spiega troppo allo spettatore ( dio mio la frase finale "avete scommesso sulla rovina dell'Italia e avete vinto") e parla di un suo "non ambiente" e non ne sa nulla. Pasolini si faceva i giretti tra i proletari e studiava attentamente la sua classe borghese, nascevano film come Accattone e Salò. Dirigeva con la consapevolezza di avere assorbito l'ambiente sociale e di descriverlo con realtà e senza usare personaggi macchietta.
Tutta questa manfrina su Pasolini per dire che certi registi dovrebbero parlare di ciò che compete o almeno studiare la realtà attorno a loro. Virzì in quasi tutti i suoi film parla per sentito dire, ci sono vari esempi : gli operai che ascoltano Dickens (ho lavorato in varie fabbrica, si parla di fica e calcio, oppure ci si lamenta dei capi) , un figlio depresso che ritrova se stesso quando capisce che la madre era una santa, i suoi classici personaggi ingenui che la fanno sempre, una Caterina sarebbe diventata un puttanone e drogata in quella società.
Vero esistono gli stereotipi, ma bisogna metterli in scena con intelligenza e intuito, non farli diventare delle volgari macchiette che ho visto in milioni di fiction italiane. Il film perde di forza quando vuole mostrare una realtà che non compete al regista, anzi direi è un problema di molti registi italiani ( a parte Garrone e Sorrentino) parlare dall'alto dei loro troni e dai loro milioni, cercare di dirigere dei film al di fuori della loro realtà o compentenza. Come se Fellini ai suoi tempi al posto di parlarli della sua vita da Vitellone, dei suoi sogni e manie si fosse dato allo spaghetti western. Questa è la sensazione che mi provoca Virzì ad ogni suo nuovo film.
Io nella Grande Bellezza ho visto pochi stereotipi, molti personaggi potrebbero esserlo, ma sono trattati con intelligenza. Bisogna dire che è merito pure di una regia e fotografia superiore al Capitale Umano.
Un enorme pregio del film di Virzì è avere sulla carta una buona sceneggiatura, ma per me ampiamente sprecata nelle sue mani. Grosso peccato, idee c'erano, ma è mancata la mano o comunque la voglia di andare oltre dei personaggi schematici.
Posso essere d'accordo su tutto. Però i personaggi tutto sommato erano "stereotipati" bene. Non erano esattamente le solite macchiette o perlomeno non ci ho fatto troppo caso ed è già un vantaggio. Purtroppo di Pasolini non ho mai visto nulla ma ho capito cosa intendi.
Si meritano, non dico che Il Capitale umano sia una schifezza (direi sulla sufficienza) come Mai stati uniti, ma diciamo che merita per demeriti di altri. Avrei pure due paroline da dire sull'Intrepido di Amelio ,ma magari rischio il linciaggio visto che ne ho provato a parlarne con conoscenti e anche lì elogi al capolavoro. Sarà che sono sempre stato nauseato dalla visione della realtà di Virzì, mai attecchito su di me come regista.
No, vi prego Transformers no, preferirei vedermi per tre volte Starcrash e subito dopo Trolls 2 :asd:
Boh io il capitale umano l'ho trovato troppo "lombardo". Ho l'impressione che gli universi singolari di Roma e Milano siano inadatti a rappresentare un'italia comune. In un certo senso i film di Sorrentino e di virzi sono due facce di una medaglia che appartiene però solo a chi vive quelle realtà.
Oddio quale cosa? Bisogna pure dire che i tempi sono cambiati e la visione di borghesia dai tempi di Pasolini è cambiata. Usava pure un suo stile surreale come in Teorema o anche in suoi scritti come Petrolio. Citato il regista perché lo si citava in precedenza il cognome (credo si riferisse a Still life di Uberto Pasolini). Ora sono curioso della cosa sui famosi borghesi di Pasolini. Ho l'hype pure per il film di Ferrara su Pasolini.
Tornando a Virzì ed ad un'ultima visione, ammetto che dii suo mi è piaciuto Tutta la vita davanti. Il regista funziona in quell'ambiente ha unas ua visione surreale ed ha dei buoni personaggi . Solo quello, alla fine so che vedrò sempre un suo nuovo film per volermi stupire e trovare un altro suo film che mi possa piacere.
Era lui...bei tempi quelli.
Robocop 2014
Fuffa.
Dileggiato il nome del film originale e di Verhoeven.
ciao alastor tiziano
Sono una persona triste (cit., non mi ricordo che utente me lo ha detto)
se hai trovato lento Stalker non credo riuscirai ad arrivare alla fine di Rublev.
Forse potrebbero piacerti di più L'infanzia di Ivan e Nostalghia.
Solaris è una meraviglia assoluta ed anche quello di Soderbergh non è male (non è un remake ma una diversa lettura del romanzo di Lem)
Visto Café de Flore di Jean-Marc Vallée.
Furbetto e un po' vuoto ma migliore di Dallas Buyers' Club (il che è tutto dire), ottime colonna sonora e fotografia però.
Se possibile Solaris cerca di vedertelo in originale perché la versione italiana è orribilmente castrata.
Citazione:
Reclamizzato come "La risposta della cinematografia sovietica a 2001: Odissea nello spazio", il film apparve in Italia nel 1974 mutilato dei primi 40 minuti, stravolgendone i dialoghi ed i profili dei personaggi, tutto deciso dalla casa di distribuzione italiana senza consultare il regista, onde "snellire" il film per fini di cassetta.
I titoli di testa ed il mesto accompagnamento dell'adagio di Bach sono trasferiti nella sequenza iniziale, della passeggiata di Kelvin tra i boschi, in una similitudine con la scena finale. Sono soppressi la visita di Berton, il filmato dell'inchiesta e la sua corsa tra delle tangenziali avveniristiche.
Con il copione "riadattato" da Dacia Maraini, si è fatto uso di un doppiaggio dialettale e contadino, tipico della filmografia di Pasolini (il quale presta la voce al padre di Kelvin, rispettivamente con un marcato accento friulano e nuorese), in accordo con la sua idea di ridurre la distanza intellettuale tra l'opera e lo spettatore.
Visionato alla 33ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia del 1972, indignato per tale scempio, giudicandolo "antitetico" rispetto all'originale, il regista Tarkovskij pregò inutilmente per la cancellazione del suo nome dai titoli. In contropartita, limitandosi alla pura traslitterazione della titolazione originale, sono accreditati degli interpreti assenti nella versione italiana, come Vladislav Dvoržeckij, nel ruolo di Berton. Nonostante tutto ciò Solaris ottenne consensi di pubblico e di critica.
L'edizione italiana del film fu trasmessa per la prima volta sulla Rete 2 RAI nel luglio 1976, in concomitanza con l'atterraggio della sonda automatica Viking 1 sul suolo di Marte.
La stessa versione è stata edita in videocassetta VHS dagli anni novanta. L'edizione integrale è disponibile per la prima volta dal 2002 in DVD, restaurata nelle immagini — tranne nei titoli di testa — e con l'audio in russo sottotitolato.
Nostalghia invece è proprio in italiano .
Più che altro tutto il film si regge sulle puttanate!
"Gli abitanti degli USA non vogliono dei robot a controllare la sicurezza? Bene allora noi mettiamo una persona in un robot, poi gli annulliamo la volontà per renderlo uguale ad un robot ma lui è convinto che agisce di sua iniziativa!" WTF?? Che cavolo di droghe si fanno gli sceneggiatori?
Per non parlare poi del resto: Si sono scordati di impiantargli un cuore artificiale. Ha un solo punto debole, i polmponi, e non ci mettono una corazzatura...e mi fermo qui!
Con tutto l'amore che provo per l'originale Robocop, autentico cult e piccolo gioiello sci-fi, non che quello anni'80 fosse esente da puttanate. C'erano molte scene wtf, anche il tempo non è stato clemente per un film. Vuoi perché negli ann'80 non c'era ancora la tecnologia d'ora e comunque i suoi obiettivi erano altri rispetto a questo reboot. Gli si perdonano le puttanate (parliamo di due o tre scene camp) all'originale perché l'approccio al film è quello fumettistico, anche per i colpi di genio come gli spot e la tv del futuro.
Non farei nemmeno paragoni con l'originale, diverse epoche e punti di vista. Ho visto reboot peggiori, questo nuovo Robocop mi è sembrato un film onesto, anzi un'ottima base per un futuro potenziale secondo capitolo (non lo vedremo mai). Un buon prodotto, mi ha divertito .Da mettere in conto che ci sono stati molti problemi con la produzione, se fosse stato portato avanti il progetto originale ora staremmo parlando di un film da otto in pagella. Vorrei ricordare che prima di questo reboot l'ultimo Robocop è stata quella trashata di Robocop 3. Da apprezzare la ripresa di un'ottima idea, darle nuova linfa vitale e cercare di ricreare il brand.
Non contano i fan film, davvero il terzo film di Robocop è stato il Batman e Robin del cyborg.
Il concetto non è quello da te espresso.
Alla base del film c'è una critica diretta ed evidente sui media e sull'opinione pubblica.
E ORA ATTENZIONE: ENORME SPOILER
L'opinione pubblica era preoccupata che un robot non fosse in grado di prendere decisioni corrette e UMANE. A questo punto la società costruttrice dei robot decide di mettere in un corpo elettro meccanico, un cervello e un volto di un uomo vero. Questo per dare maggiore fiducia all'opinione pubblica e contemporaneamente fare in modo che sia l'uomo a prendere decisioni e non il computer.
Il problema è che l'enorme quantità di dati che deve immagazzinare Robocop (l'intero archivio della polizia), entrano in conflitto con la sua morale nel momento in cui incontra il suo caso di omicidio. Il computer e il cervello di robocop vanno in cortocircuito cercando entrambi di prevalere sull'altro perchè il computer dice di tralasciare informazioni nascoste, mentre il cervello umano apprende che la verità è nascosta e a quel punto, per evitare la brutta figura di fronte ai media e all'opinione pubblica proprio il giorno della presentazione del progetto al pubblico, si decide di annullare l'identità dell'uomo e quindi la sua capacità decisionale, lasciando quindi che sia la macchina a decidere tutto. TANTO, per la gente quello che conta è vedere un volto umano. Ovvero la facciata, l'immagine e non l'analisi dell'immagine in toto.
Questo per dire che oltre ad una tua idea sbagliata e superficiale del film, bisogna notare che la struttura narrativa è ben più articolata del robocop anni '80 che voi continuate a vedere come mito.
Dal mio punto di vista, questa versione è narrativamente adeguata ai tempi e sicuramente con meno buchi di quanti ne avesse l'originale. E dal canto mio, pure più divertente e contemporaneamente serioso dell'originale.
Poi oh, se volete continuare a sparargli letame addosso, fate pure.
Quoto su tutto Harry. Basterebbe capire che quello anni'80 è una satira con humour nero a iosa e un fumetto su schermo. Questo nuovo sceglie, saggiamente la strada del reboot serioso, adatto per questo mondo ormai in balia di informazioni da ogni dove, strapotere politico dovuto grazie ad un controllo dei media e il classico binomio/macchina descritto abbastanza con freschezza e senza troppe pretese che di solito incartano film ambiziosi.
Mi sembra che i fan del film anni'80 (io pure lo sono) si facciano fumo negli occhi da soli, disquisendo se è figa la nuova armatura o facendo paragoni senza senso. Non si può paragonare il mondo anni'80, specialmente quello tecnologico e di adesso. Tutte le profezie (vedere la tv§) di quello anni'80 sono riportare nella realtà di questo nuovo film. A questo punto, dovevamo tenerci Robocop contro il ninja del terzo film? Non scampa dalla lapidazione pure il secondo Robocop.